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FOTO | 81 specchi, 81 lampade perenni: Mattarella a Bologna scopre il museo di Ustica

Il Presidente Mattarella, a Bologna per commemorare i 40 anni delle stragi alle stazione e di quella di Ustica, ha visitato il Museo dove è conservato il relitto del Dc9

Pubblicato:30-07-2020 15:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:42
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BOLOGNA – Una visita “molto intensa”, quella di Sergio Mattarella al museo della memoria di Ustica a Bologna. Lo racconta la stessa presidente dell’associazione dei parenti delle vittime Daria Bonfietti, che è stata al suo fianco nell’ultima tappa bolognese del presidente della Repubblica, visitando il relitto dell’Itavia conservato all’interno del museo del parco della Zucca.

Per la vicenda di Ustica nessun presidente era mai venuto a visitare il museo– ricorda Bonfietti al termine dell’incontro- quindi questa sua visita è davvero molto importante, significativa, simbolica”. Un momento intenso, appunto, durante il quale Mattarella “ha voluto conoscere gli aspetti che contraddistinguono il museo, come l’opera d’arte del grande artista contemporaneo Christian Boltanski”.

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In particolare, “gli abbiamo spiegato l’utilizzo di tanti elementi simbolici come gli 81 specchi neri, le 81 lampadine che vogliono essere cuori che non si spengono mai, perchè appunto la vita loro è finita, dice Boltanski, ma la nostra vita comunque continua e allora quelle lampadine non si devono mai spegnere, la vita continua. Noi saremo lì, i nostri successori quando passaremo il testimone torneranno lì e potranno fare memoria di questa tragedia”. Insomma, “gli abbiamo spiegato il senso di quest’opera d’arte che è stata fatta proprio per aiutarci a fare memoria”.

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L’associazione ha donato al presidente della Repubblica un libro che raccoglie gli atti del convegno “1980 l’anno di Ustica” e un libretto contenente “la lista degli oggetti personali che stanno dentro alle nove casse, sempre scelta di Boltanski, che contornano il Dc9 dell’Itavia, che ha voluto che all’interno di queste casse venissero messi tutti gli effetti personali dopo averli fotografati”. Da parte sua, Mattarella, ha voluto lasciare un commento nel libro aperto ai commenti dei visitatori posto all’ingresso del museo, nel messaggio definito “tempio della memoria che consente di mantenere intatta la memoria della tragedia di Ustica ed esorta a ogni impegno per difendere vita e libertà”.

Bonfietti conclude ricordando che “il 27 giugno il presidente ci ha scritto ha detto che è ora di chiedere collaborazione agli Stati alleati affinchè ci consegnino anche l’ultimo pezzo di verità, cioè gli autori materiali della caduta di un aereo civile in tempo di pace. Ci sentiamo assieme alla più alta carica dello Stato di voler condurre quest’ultimo pezzo di battaglia, speriamo che finalmente si riesca a mettere la parola fine”.

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BONFIETTI: CON PRESENZA MATTARELLA ABBIAMO FATTO TUTTO

La presenza oggi a Bologna del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, può dare “un colpo importate all’attività” di ricerca degli autori della strage di Ustica. E questo “ci fa dire che abbiamo fatto tutto per i nostri cari”, ha detto questa mattina Bonfietti all’uscita della cattedrale di San Pietro a Bologna al termine della messa in suffragio delle vittime delle stragi di Ustica e della stazione, celebrata dal cardinale Matteo Zuppi alla presenza del Capo dello Stato. E’ “una grande emozione– dice Bonfietti- volevamo che il presidente venisse in questo 40esimo anniversario. E’ venuto e oggi c’è stato questo momento emozionante, insieme al cardinale, che ci fa dire che abbiamo fatto tutto per i nostri cari, che abbiamo pensato a loro in tutto questo pezzo importante di vita. E speriamo di avere fatto il nostro dovere. Questo volevamo raccontare oggi”.

Secondo Bonfietti, “è importante anche che il presidente per la prima volta venga a visitare il Museo di Ustica. E’ un riconoscimento importante, che fa capire quanto questo pezzo di verità mancante sia ancora una cosa vergognosa e indegna”. Lo stesso Mattarella, nel suo messaggio per l’anniversario di Ustica, “ha detto che c’è bisogno di collaborazione internazionale- ricorda Bonfietti- perchè non è pensabile non sapere ancora chi ha potuto abbattere un aereo civile in tempo di pace”. Il museo, sottolinea ancora la presidente dell’associazione, “dà anche metaforicamente idea della nostra vicenda, una verità subito conosciuta e poi inabissata in fondo al mare. E nella misura in cui questo relitto è stato recuperato siamo riusciti a recuperare anche la verità”.

Dunque, insiste Bonfietti, sulla strage di Ustica “la verità c’è: sappiamo che è stato abbattuto, ci mancano gli autori”. Quindi “andiamo avanti e mai come in questo momento penso che la presenza del Presidente della Repubblica possa dare un colpo importante all’attività che già molto sostanziosa stanno provando a fare i magistrati del tribunale di Roma”, chiosa Bonfietti.

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