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L’appello di 200 prof: il liceo del Made in Italy non cancelli quello Economico-sociale

"Sconcerto", "scontento" e nasce comitato di professori "Salviamo il Les": liceo di successo, ma con quello del Made in Italy rischia grosso

Pubblicato:30-06-2023 18:28
Ultimo aggiornamento:30-06-2023 18:28

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BOLOGNA – Più di 200 professori hanno creato un comitato per evitare che dal 2024 il liceo Economico-sociale sia sostituito dal liceo del Made in Italy, come prevede un disegno di legge che il Governo porterà in Parlamento. Sono riuniti nel comitato “Salviamo il Les” che lancia una campagna di difesa di questo istituto e diffonde un appello nel quale spiega che il liceo Economico-sociale “è l’unico nel quale, oltre alle materie tradizionali, si studiano diritto, economia, antropologia, sociologia, psicologia e metodologia della ricerca. Nessuna di queste discipline è preponderante sulle altre perché il fine del corso è dotare gli studenti di una preparazione approfondita e ampia, utile a comprendere le società umane. In aula si tratta di far dialogare tra loro, in senso figurato, Kant, Marx e Croce con Freud, Keynes e Habermas”.

NATO NEL 2010 HA IL 4% DEGLI STUDENTI DELLE SUPERIORI IN ITALIA

Nato nel 2010 e presente in 500 istituti, il cosiddetto ‘Liceo della contemporaneità’ ha visto “crescere gli studenti“, specificano i docenti che lo vogliono salvare, sono il 4% degli iscritti alle scuole superiori, “un numero prossimo a quelli del liceo artistico (5%) e classico (6.5%). Questo interesse si spiega sia con l’esigenza dei giovani di comprendere e dare un senso alla vita sociale, sia con le diverse possibilità che si prospettano dopo il diploma: le facoltà giuridiche, economiche e umanistiche sono la naturale prosecuzione degli studi liceali, oltre a quelle sanitarie e scientifiche, mentre il settore terziario è quello che offre maggiori opportunità di lavoro per chi non si iscrive all’Università”. Eppure, nonostante tutto questo, questo Liceo pare condannato all”estinzione‘.

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I PROF: LICEO DI SUCCESSO, MA LO CHIUDONO, SCONCERTO E SCONTENTO

“Pur avendo arricchito l’offerta didattica e riscosso un tangibile successo, il liceo Economico-sociale rischia di non avere futuro” e nei docenti “suscita sconcerto che un patrimonio di studi avanzati e di esperienze didattiche innovative vada disperso o debba in breve tempo essere convertito per altri scopi”. Ma c’è anche “scontento che si sia redatto il disegno di legge senza aver in alcun modo coinvolto gli insegnanti, capaci di fornire un contributo utile alla elaborazione di politiche scolastiche. Desta infine preoccupazione che più di 900 cattedre possano essere cancellate”. La richiesta dei professori è dunque che il Liceo economico-sociale “non sia soppresso ma potenziato e aggiornato ai continui cambiamenti tecnologici, economici e sociali del nostro tempo”.

LE RASSICURAZIONI NON BASTANO, SI CERCA INCONTRO CON VALDITARA

A sostegno di questa campagna di ‘difesa’, il comitato ha incontrato l’economista bolognese Stefano Zamagni e la senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo che ha la delega del Governo al progetto per la creazione del liceo del Made in Italy. Ma le rassicurazioni sin qui avute sul fatto che il nuovo istituto non soppianti il Liceo Economico-sociale non tranquillizzano i docenti del comitato che quindi vogliono ora chiedere un incontro al ministero dell’Istruzione Giuseppe Valditara e sensibilizzare i parlamentari delle commissioni Istruzione di Camera e Senato.

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