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Coronavirus, reporter in Cina: “Sui social libertà inedita”

L'indiano Gupta Alok da pechino: "Nessuna censura apparente"

Pubblicato:30-01-2020 14:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:55

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ROMA – “I media qui stanno sperimentando una nuova trasparenza nelle comunicazioni del governo e una liberta’ inedita, anche di critica, sui social network”: cosi’ Alok Gupta, giornalista indiano, da anni corrispondente a Pechino, intervistato dall’agenzia Dire sull’epidemia di coronavirus.

“A differenza di quanto in molti si sarebbero immaginati – sottolinea il reporter – sulle reti sociali gli utenti hanno finora avuto ampia possibilita’ di esprimersi, diffondendo commenti, foto e video senza alcuna censura apparente”.

Come evidenziato anche dal quotidiano New York Times, sulle reti cinesi sono comparse critiche e frasi irriverenti, con alcuni utenti che hanno ironizzato su funzionari del Partito comunista incapaci di indossare in modo corretto le mascherine respiratorie e altri che hanno paragonato l’epidemia di coronavirus al disastro nucleare di Chernobyl.


Secondo Gupta, “adesso i cronisti devono usare una cautela particolare, a cominciare dalla verifica di foto e video rilanciati sui social”. Il riferimento restano le comunicazioni del governo di Pechino, con gli aggiornamenti quotidiani dei morti e dei contagi e le corrispondenze dalla citta’ di Wuhan e dalle aree del Paese piu’ colpite dal virus.

“Dai cronisti sul posto continuiamo a ricevere notizie relative alla costruzione del nuovo ospedale per l’epidemia o alla distribuzione dei kit per i test” sottolinea Gupta. Convinto che la preoccupazione dominante, oltre a quella sanitaria, riguarda l’economia.

Stime diffuse ieri da Zhang Ming, un consulente del governo, indicano in almeno un punto percentuale il peso che l’epidemia potrebbe avere sulla crescita del Pil.

“Tra le compagnie che hanno cancellato voli in arrivo e in partenza dalla Cina figura anche Air India” ricorda il corrispondente, a conferma della dimensione ormai regionale dell’epidemia.
Un dato che i vertici del Partito avrebbero ben chiaro, anche per l’esperienza della Sars del 2003.

Come chiari, secondo Gupta, sarebbero i rischi derivanti da media fuori controllo. Durante un incontro nei giorni scorsi il presidente Xi Jinping e i suoi collaboratori hanno chiesto di “rafforzare la guida dell’opinione pubblica” e, nello specifico ai cronisti, di liberare “energia positiva”.

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