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Nuovo Codice appalti, Anac: “Trasparenza messa in secondo piano”. M5s: “Faremo le barricate”

Per il presidente di Anac, Giuseppe Busia, il nuovo Codice degli appalti porta con sè il rischio di una minor trasparenza negli appalti pubblici, in particolare quelli di minori dimensioni

Pubblicato:29-03-2023 10:36
Ultimo aggiornamento:29-03-2023 18:07
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edilizia_gru
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ROMA – Bene la semplificazione e la rapidità, ma non si può certo lasciare indietro la trasparenza e far sì che tanti appalti pubblici sfuggano al controllo: l’autorità anticorruzione bacchetta il nuovo Codice degli appalto approvato nella serata di ieri dal Consiglio dei ministri. A intervenire, oggi, è il presidente di Anac Giovanni Busia, che in una nota commenta positivamente alcuni aspetti della nuova normativa ma allo stesso tempo stigmatizza alcune modifiche apportate dal governo che fanno venire meno ad esempio la controllabilità di molte procedute di appalto, in particolare quelle di minori dimensioni (che sono anche le più numerose). Intanto, il Movimento 5 stelle promette le barricate: “Sul Codice degli appalti faremo le barricate in Aula, dice il parlamentare Michele Gubitosa, intervenuto ad Agorà Rai Tre.

ANAC: “NON SI PUÒ PENSARE SOLO A FARE IN FRETTA”

Ecco la nota di Giuseppe Busia, Presidente di Anac, sul nuovo Codice degli Appalti da parte del Consiglio dei Ministri: “Bene l’impulso alla digitalizzazione degli appalti del nuovo Codice. Attenzione, però, a spostare l’attenzione solo sul ‘fare in fretta’, che non può mai perdere di vista il ‘fare bene’. Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza, che nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l’attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse europee”.

TUTTO IL CONTRATTO DI APPALTO SARÀ DIGITALIZZATO

Il Presidente Busia sottolinea anche gli aspetti positivi del nuovo Codice. “Con la gestione interamente digitale degli appalti, prevista dal Codice e impegno di Anac da tempo, sarà garantita l’estensione del digitale a tutto il ciclo di vita del contratto, a partire dalla programmazione, alla richiesta del codice identificativo di gara, fino all’esecuzione e conclusione del contratto, e all’ultima fattura. Questo porta a piena maturazione quanto Anac ha già fatto con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici: tutte le informazioni e le attività riguardanti l’appalto dovranno passare attraverso piattaforme telematiche interoperabili e confluiscono sul portale dell’Autorità, con l’acquisizione diretta dei dati”.


IL RISCHIO È RIDURRE LA TRASPARENZA NEI CONTRATTI PUBBLICI

Restano però i dubbi, per il Presidente Busia, “per la riduzione della trasparenza e della pubblicità delle procedure, principi posti a garanzia di una migliore partecipazione delle imprese, e a tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti”. “Soglie troppo elevate – afferma Busia – per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono – va notato – quelli numericamente più significativi. Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici”.

Tra gli aspetti positivi del Codice, Busia sottolinea invece il rafforzamento della “vigilanza collaborativa, uno dei più efficaci strumenti di prevenzione che consente ad Anac di intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione, senza nessuna perdita di tempo. Le Pubbliche amministrazioni che vi aderiscono sottopongono in via preventiva gli atti di gara all’Autorità, che in tempi brevissimi – dai 5 agli 8 giorni – fornisce osservazioni e consigli, favorendo la deflazione del contenzioso”.

“Un altro elemento positivo è il ruolo accresciuto di Anac di ausilio e sostegno alle stazioni appaltanti con la creazione di bandi tipo, documenti tipo, atti già pronti, che le amministrazioni possano usare. Si tratta di una forma di collaborazione e di promozione di “buone pratiche”, nello spirito di risoluzione dei problemi. Così l’azione dell’Autorità viene rafforzata per favorire la ripresa, affiancando le amministrazioni sul versante dei contratti, per renderli strumenti efficaci di realizzazione dei tanti progetti messi in campo, garantendo apertura, concorrenza e capacità di selezionare le imprese più idonee, dinamiche e innovative, al servizio dell’interesse pubblico. Attraverso i contratti-tipo, per esempio, e le nostre piattaforme informatiche, verrà monitorato il rispetto dei contratti collettivi di lavoro, evitando l’adozione dei cosiddetti ‘contratti pirata’, a garanzia dei lavoratori”.

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