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La Lega contro Busia: “Da lui frasi molto gravi. Non può più guidare l’Anac”

La Lega non ha gradito le critiche arrivate dal presidente dell'Anticorruzione sul nuovo Codice Appalti

Pubblicato:30-03-2023 15:12
Ultimo aggiornamento:31-03-2023 10:28
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ROMA – È scontro tra Lega e Autorità nazionale anticorruzione sul Nuovo codice degli Appalti approvato, ieri, dal Consiglio dei ministri. Per realizzare i progetti non bisogna pensare solo alla velocità, dice il presidente dell’Autorità anticorruzione Giuseppe Busia, perchè questa può andare a discapito della trasparenza e della concorrenza. Busia teme che con gli affidamenti diretti i comuni si rivolgano a persone amiche, un sistema che potrebbe aumentare la corruzione. Va all’attacco la Lega che definisce “gravi e inqualificabili” le dichiarazioni del presidente Busia sul nuovo Codice degli appalti voluto dal ministro Matteo Salvini.

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La Lega non ha gradito il commento: “Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile”, così Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali della Lega, dopo le parole del Presidente dell’Anac.


“La Lega ha piena fiducia negli amministratori locali, a differenza del presidente di Anac che li considera evidentemente corrotti e corruttibili- dichiarano i deputati della Lega in commissione Ambiente Gianpiero Zinzi, Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti- Busia prima di sparare a zero sui sindaci e sul Codice Salvini dovrebbe ragionare su quale sia il futuro che vuole per l’Italia. Noi vogliamo efficienza e sburocratizzazione per un Paese veloce, non ci sono dubbi”.

BUSIA (ANAC) ALLA LEGA: “SINDACI CORROTTI? NO EROI, LI AMMIRIAMO

“Amministratori corrotti? No, nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità”. E’ quanto dichiara il Presidente di Anac Giuseppe Busìa, replicando alle accuse della Lega, in un intervento alla trasmissione “L’Aria che tira”, su La7.
“Verso i sindaci Anac – spiega Busia – nutre solo ammirazione, come pure verso i funzionari pubblici. Sono persone nella stragrande maggioranza che servono l’istituzione e lavorano per fare bene. La fiducia che Anac dà ai sindaci è piena. Non solo. Anac si affianca alle amministrazioni che stipulano con noi un protocollo d’intesa, e le aiutiamo controllando gli atti prima e durante la gara, per ridurre il contenzioso”.
Busia è intervenuto anche sulla criminalità negli appalti. “Purtroppo ci sono settori in cui la criminalità è presente. Dovendo spendere grandi risorse in tempi stretti, i rischi sono alti – ha detto il Presidente di Anac – Controllabilità e trasparenza si possono conciliare con la rapidità del fare, attraverso il digitale. Non si perde tempo. La gara in sé non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate. E se si scelgono imprese incapaci, sono queste a provocare ritardi”.

FONTI MIT: BENE LA CORREZIONE DI ROTTA DI BUSIA

“Grande soddisfazione e sollievo per l’evidente correzione di rotta del Presidente Anac, Busia, che ora ha definito i sindaci eroi da ammirare”. Lo sottolineano fonti del Mit guidato dal vicepremier e Ministro Matteo Salvini, commentando le precisazioni del Presidente dell’Anticorruzione.
A proposito del Nuovo Codice degli Appalti, infatti, a caldo Busia aveva gettato ombre “sui piccoli centri”: “appalti minori anche al cugino o a chi mi ha votato”. Dal Mit evidenziano che i contatti tra Salvini e Busia “non sono mai venuti meno, nemmeno nelle ultime ore. Il Ministro non si sottrae al confronto costruttivo per il bene del Paese e al fianco degli Amministratori Locali”. Le prime parole di Busia avevano scatenato le durissime reazioni della Lega: “Evidentemente, sono servite per un chiarimento” concludono le stesse fonti.

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