NEWS:

A Monza se sei violento in famiglia o sei un bullo hai diritto a ‘spazi di ascolto’

Siglato protocollo tra Questura e Comune: al primo ammonimento per condotte violente, scatta accesso a terapie

Pubblicato:29-01-2024 20:09
Ultimo aggiornamento:29-01-2024 20:09
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MONZA – Spazi di ascolto per chi rischia di commettere violenza su famigliari, parenti, amici e compagni di scuola. È stato firmato oggi a Monza il “Protocollo di collaborazione per la realizzazione di spazi d’ascolto per persone che hanno ricevuto l’ammonimento del Questore per atti persecutori, violenza domestica, bullismo e cyberbullismo”. Contemporaneamente è stato rinnovato il “Protocollo Zeus” siglato il 7 marzo 2023 tra Questura e Cipm per la presa in carico degli autori di tali reati.


Hanno siglato il documento il sindaco Paolo Pilotto, il Questore della Provincia di Monza e della Brianza, Salvatore Barilaro, ed il presidente del Cipm “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione”, Paolo Giulini. Presente anche l’assessore alla Salute e al Welfare Egidio Riva. Il protocollo scatta in caso di ammonimento da parte del Questore, azione formale volta a rendere noto che le forze dell’ordine sono consapevoli del rischio di realizzazione di un reato.


Al momento dell’esecuzione del provvedimento, per violenza domestica o per atti persecutori o per bullismo o cyberbullismo, l’autore viene informato dai funzionari della divisione Anticrimine della Questura della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso che porti “alla responsabilizzazione e consapevolezza delle condotte tenute”. Il Comune, invece, riconferma la disponibilità ad offrire gli spazi per i colloqui e mantiene il coordinamento e il monitoraggio dell’attività. In più, si impegna a costituire una cabina di regia relativamente ai minori residenti nel proprio territorio, per coordinare gli interventi dedicati a questi ultimi.



L’efficacia della misura è testimoniata dai dati statistici nazionali: 2.398 ammonimenti nel 2020 (1.110 per violenza domestica, 1.288 per stalking); 2.898 ammonimenti nel 2021 (1.448 per violenza domestica, 1.450 per atti persecutori); 3.559 ammonimenti nel 2022 (2.016 per violenza domestica, 1.543 per stalking), con una crescente diminuzione dei casi di recidiva . La percentuale dei soggetti ammoniti che ha aderito al trattamento e che, successivamente, è stata denunciata per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori ha, infatti, un andamento decrescente nel tempo: se nel 2020 i soggetti denunciati per atti persecutori, dopo essere stati ammoniti, erano il 20% di tutti quelli a cui era stata irrogata la predetta misura di prevenzione, nel 2022 la percentuale è scesa al 9%; stesso andamento per le persone ammonite per violenza domestica. Nelle Questure dove sono attivi accordi di collaborazione, le percentuali di recidiva scendono, nel 2022, al 7%.


Nella provincia monzese dall’aprile 2019 (istituzione della Questura di Monza e della Brianza) al 27 gennaio 2024 – sono stati 163 i soggetti ammoniti (80 per atti persecutori e 83 per violenza domestica). Da quando è stato sottoscritto il Protocollo Zeus (marzo 2023) sono state 64 complessivamente le persone residenti nella provincia di Monza e Brianza ammonite (53 nel 2023, 11 nel 2024): di queste, 52 (81%) hanno aderito ai percorsi trattamentali con le operatrici del CIPM e nessuna ha recidivato; 6 (11%) dei 12 ammoniti che non hanno aderito ai percorsi, sono stati denunciati per reati analoghi a quelli che avevano portato all’emissione dell’ammonimento.


Soddisfazione da parte del sindaco Pilotto, secondo cui “la capacità di intervenire sui comportamenti che ci collocano ancora nella fase iniziale del ciclo della violenza aiuta le Istituzioni ad interrompere la spirale che può far degenerare gli atti persecutori”. Per questo, “i risultati positivi di questa collaborazione ci invitano a proseguire la sperimentazione intrapresa e ad accompagnare con attenzione e sensibilità i percorsi di prevenzione, quale vera chiave di volta nell’affrontare questi problemi, nella consapevolezza che- conclude- tali percorsi si presentano integrati a quelli offerti a sostegno delle vittime”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it