NEWS:

Fioramonti al contrattacco: “Poca trasparenza sulle rendicontazioni”

Nel giorno della conferenza stampa del premier

Pubblicato:28-12-2019 10:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:48

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Va al contrattacco il ministro dimissionario dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che in un post su facebook accusa i vertici del M5s e la Casaleggio associati. Nel giorno della conferenza stampa di fine anno del premier Giuseppe Conte, Fioramonti torna sull’accusa di non aver restituito correttamente i soldi delle rendicontazioni. “Sono state puntuali per tutto il 2018. Basta consultare il sito tirendiconto.it per vederlo. Poi, all’inizio di quest’anno, quando si è passati da una donazione sul Bilancio dello Stato ad un bonifico da effettuare su un conto privato (che ha suscitato non poche polemiche nel gruppo parlamentare), centinaia di parlamentari hanno sospeso le restituzioni in attesa di chiarimenti. Nel mio caso, ho continuato a farle sul conto del Bilancio dello Stato e poi ho deciso di devolvere gli ultimi mesi (per un totale di meno di 20 mila euro, e non di 70 mila come riportato dai giornali) al Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, centro pubblico di ricerca in procinto di attivazione a Taranto”, dice Fioramonti.

LEGGI ANCHE

Fioramonti: “Ho fatto ciò che ho detto, mi stupiscono le critiche M5s”


Dimissioni Fioramonti, opposizioni all’attacco: “Conte riferisca in Parlamento”

E sottolinea come nel Movimento si fosse ingrossato il fronte del dissenso interno, in particolare sulla gestione dei risparmi. “In tanti, abbiamo contestato il metodo farraginoso e poco trasparente con cui si gestiscono le nostre restituzioni. Lo abbiamo fatto in molteplici riunioni di gruppo, perché è giusto che i panni sporchi si lavino in famiglia. Poi, quando abbiamo capito che non si andava da nessuna parte, lo abbiamo fatto anche pubblicamente. Io lo scrissi in un articolo pubblicato (guarda un po’) su Il Fatto Quotidiano proprio all’inizio di quest’anno. Qualcuno potrebbe chiedersi: ma avete accettato tutto questo quando vi siete candidati? La risposta è no, perché il metodo è stato scelto (o meglio imposto) dopo le elezioni, andando palesemente contro quanto annunciato ai candidati in campagna elettorale. Per fortuna, nell’epoca di WhatsApp, tutto rimane scritto. Compreso il risentimento dei parlamentari (molti dei quali non avrebbero il coraggio di sostenerlo in pubblico) e l’imbarazzo dei gruppi dirigenti per un sistema gestito da una società, il cui ruolo rimane a tutti poco chiaro”, dice Fioramonti con implicito riferimento alla Casaleggio associati.

Il ministro dimissionario annuncia di aver “chiesto formalmente ai capigruppo del M5S di chiarire la situazione, perché gli attacchi di questi giorni nei miei confronti sono davvero inaccettabili. Le mie posizioni si conoscevano benissimo quando, a settembre, venni nominato Ministro. E lo erano anche quando tutti si congratulavano con me, per il lavoro svolto e per chiedermi di non mollare. Ora spero si possa tornare a parlare di scuola, università e ricerca. Di quel futuro che, ogni giorno che passiamo a parlare di altro, ci sfugge davanti agli occhi”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it