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Coppa Davis, Meloni: “Risultato storico”. Barazzutti: “Tutti combattenti come me”

Il prossimo 21 dicembre, la squadra vincitrice sarà ricevuta al Quirinale del presidente Mattarella

Pubblicato:27-11-2023 09:19
Ultimo aggiornamento:28-11-2023 15:27
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meloni sinner
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ROMA – “Lo sport italiano oggi non smette di farci emozionare. L’Italia del Tennis si aggiudica la Coppa Davis 2023. Un risultato storico: l’unica vittoria della nostra Nazionale in questa competizione risale al 1976. Complimenti ai nostri tennisti per il talento e l’impegno dimostrato e a tutto lo staff”. Così Giorgia Meloni si è congratulata, su X, per la vittoria azzurra in Coppa Davis.

Il prossimo 21 dicembre, la squadra vincitrice sarà ricevuta al Quirinale del presidente Mattarella.

BARAZZUTTI: IN QUESTA SQUADRA DI DAVIS TUTTI COMBATTENTI COME ME

“Io ero un giocatore con caratteristiche abbastanza tipiche dei combattenti, e in questa squadra sono tutti così. Caratteri molto simili al mio”. Così Corrado Barazzutti, uno degli “eroi” della Coppa Davis vinta dall’Italia nel 1976, a Radio anch’io sport su Radio 1 traccia una linea tra le due imprese del tennis italiano a squadre.

“Ero sicuro che avremmo vinto con l’Australia – dice – ci sono anche i valori sul campo da tennis. Si poteva prevedere che avremmo vinto contro l’Australia. La vera finale è stata contro la Serbia. Al triplo match point di Djokovic, il più grande di tutti i tempi, ho pensato che la partita fosse quasi finita. Quasi perché nel tennis non è mai finita. Dopo il primo annullato, mi sono detto guarda che ha sbagliato Djokovic… Non che avesse avuto paura. Avrà pensato ‘è fatta’. Lì c’è stato un qualcosa che a me ha fatto pensare che qualcosa potesse cambiare, funziona sempre così: un errore da non fare e l’avversario si riprende la partita. Da quel momento Djokovic ha fatto davvero pochi punti, qualcosa si è rotto nella testa”.

“Sinner in questo momento è già il numero 1 del mondo, e credo che lo diventerà anche per le classifiche abbastanza in fretta, già alla fine del 2024. Arriveranno dei tornei che non gireranno, ma ci sono i presupposti perché diventi il numero 1 tra un anno, massimo due anni. Mi pare inevitabile, se lo contenderà con Alcaraz e Rune. Arnaldi? Ha fatto dei grandissimi progressi negli ultimi mesi, ha grande potenziale, è stato bravissimo in questa Coppa Davis nel giocare una partita difficilissima. Non è facile giocare in quelle condizioni di pressioni”.


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