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ROMA – “Lo sport italiano oggi non smette di farci emozionare. L’Italia del Tennis si aggiudica la Coppa Davis 2023. Un risultato storico: l’unica vittoria della nostra Nazionale in questa competizione risale al 1976. Complimenti ai nostri tennisti per il talento e l’impegno dimostrato e a tutto lo staff”. Così Giorgia Meloni si è congratulata, su X, per la vittoria azzurra in Coppa Davis.
Il prossimo 21 dicembre, la squadra vincitrice sarà ricevuta al Quirinale del presidente Mattarella.
“Io ero un giocatore con caratteristiche abbastanza tipiche dei combattenti, e in questa squadra sono tutti così. Caratteri molto simili al mio”. Così Corrado Barazzutti, uno degli “eroi” della Coppa Davis vinta dall’Italia nel 1976, a Radio anch’io sport su Radio 1 traccia una linea tra le due imprese del tennis italiano a squadre.
“Ero sicuro che avremmo vinto con l’Australia – dice – ci sono anche i valori sul campo da tennis. Si poteva prevedere che avremmo vinto contro l’Australia. La vera finale è stata contro la Serbia. Al triplo match point di Djokovic, il più grande di tutti i tempi, ho pensato che la partita fosse quasi finita. Quasi perché nel tennis non è mai finita. Dopo il primo annullato, mi sono detto guarda che ha sbagliato Djokovic… Non che avesse avuto paura. Avrà pensato ‘è fatta’. Lì c’è stato un qualcosa che a me ha fatto pensare che qualcosa potesse cambiare, funziona sempre così: un errore da non fare e l’avversario si riprende la partita. Da quel momento Djokovic ha fatto davvero pochi punti, qualcosa si è rotto nella testa”.
“Sinner in questo momento è già il numero 1 del mondo, e credo che lo diventerà anche per le classifiche abbastanza in fretta, già alla fine del 2024. Arriveranno dei tornei che non gireranno, ma ci sono i presupposti perché diventi il numero 1 tra un anno, massimo due anni. Mi pare inevitabile, se lo contenderà con Alcaraz e Rune. Arnaldi? Ha fatto dei grandissimi progressi negli ultimi mesi, ha grande potenziale, è stato bravissimo in questa Coppa Davis nel giocare una partita difficilissima. Non è facile giocare in quelle condizioni di pressioni”.
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