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Impresa italiana, da LiciaCube 620 immagini dello schianto della sonda Dart

Il microsatellite ha ripreso l'impatto con l'asteroide Dimorphos a 11 milioni di chilometri dalla Terra

Pubblicato:27-09-2022 18:41
Ultimo aggiornamento:27-09-2022 18:41

LiciaCube
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ROMA – Ci sono 620 immagini scattate da distanza ‘ravvicinata’ dell’impatto tra la sonda Dart e l’asteroide Dimorphos. Istantanee di una storica impresa scientifica realizzate dal microsatellite italiano LiciaCube, un piccolo ‘paparazzo spaziale‘ di 15 chilogrammi che ha viaggiato a 11 milioni di chilometri dalla Terra nel quadro della prima missione Nasa (compiuta) con l’obiettivo di testare la capacità di inseguire, colpire e deviare corpi celesti potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta.

Dai primi scatti di LiciaCube, inviati già a poche ore dallo schianto di Dart, alle 4.23 del mattino, si riconosce il ‘lampo’ generato dallo schianto. “Quando è arrivata la prima immagine- racconta nel corso della conferenza stampa organizzata oggi per annunciare l’esito positivo dell’impresa il CEO di Argotec, David Avino – è stato emozionante e significativo”. L’esito infatti non era scontato. Il team di scienziati aveva effettuato test su test ma nel momento clou della missione LiciaCube ha interrotto le comunicazioni e per 12 ore ha agito in totale autonomia. Il dispositivo, grazie a un algoritmo, si è posizionato correttamente e ha osservato l’impatto aggiustando la traiettoria per ottenere l’inquadratura migliore.

UN SUCCESSO ITALIANO

“LiciaCube- dichiara il capo missioni scientifiche della Nasa Thomas Zurbuchen in collegamento dagli Stati Uniti- è la prima missione nello spazio profondo italiana e ci sono pochi paesi capaci di portare a termine una impresa del genere”. Ora le immagini, oltre a testimoniare il successo della missione Dart, serviranno alla comunità scientifica per analizzare la struttura e la composizione dell’asteroide. “Siamo molto soddisfatti, è un’impresa eccezionale”, afferma Elisabetta Dotto, Science Team Lead di Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). “Questa missione- continua Dotto- ci permette di acquisire immagini uniche delle polveri, dei massi e detriti prodotti dall’impatto. Questo ci darà informazioni sulla struttura dell’oggetto, per capirne le proprietà fisiche”.


Il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia sottolinea il “momento d’oro per l’esplorazione spaziale mondiale e italiana. Stiamo investendo in tutti i settori applicativi e i risultati si vedono,, soprattutto per la capacità di dialogare con gli altri grandi player del mondo. Questo successo e i complimenti della Nasa ci gratificano dell’impegno e della passione che mettiamo ogni giorno nel lavoro che facciamo”.

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