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Sustainable Blue Economy, Bernini: “Grande opportunità di sviluppo”

Una iniziativa finalizzata al benessere generale dell'Europaintera

Pubblicato:25-01-2023 14:03
Ultimo aggiornamento:30-01-2023 14:03
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ROMA – “È un vero onore per me oggi festeggiare con voi la nascita di questa nuova, grande opportunità.
Un’opportunità di scoperta e di sviluppo, un’opportunità per fare avanzare la nostra cooperazione come partner europei, condividendo i nostri valori comuni non solo nel campo della politica ma anche in quello, cruciale, della ricerca”. È il messaggio della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione dell’iniziativa ‘Nel mare il futuro: l’Europa insieme per la blue economy’, con la Commissaria Europea per la Ricerca, l’Istruzione, la Cultura, e la Gioventù, Mariya Gabriel, in videocollegamento, e il ministro norvegese per la Pesca e la Politica Oceanica, Bjørnar Skjæran.

“Le 49 partnership del programma Horizon Europe sono state concepite per affrontare sfide sistemiche e pervasive come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la competizione globale per la supremazia tecnologica, e per supportare l’azione dell’Unione europea nel cammino verso le transizioni verde e digitale- ha aggiunto Bernini- Una risposta forte ed efficace può provenire solo da uno sforzo condiviso e praticato a livello europeo, che sia capace di gestire la complessità derivante dai diversi bisogni a livello nazionale e dai diversi settori scientifici. Oggi celebriamo insieme l’inizio di una iniziativa finalizzata al benessere generale dell’Europa intera.

25 nazioni, 60 istituzioni partner e 450 milioni di euro, che includono i contributi della Commissione europea, per un piano di investimento settennale. Sono onorata nel dire che il ministero dell’Università e della Ricerca rappresenterà l’Italia come Coordinatore della Partnership sulla Blue Economy. Siamo riconoscenti per questo ruolo, e siamo decisi a fare del nostro meglio per adempiere ai nostri doveri”.


“La Sustainable Blue Economy Partnership rappresenta un impegno senza precedenti per la ricerca e l’innovazione per la dimensione marittima europea- ha aggiunto Bernini- Investire nella Blue Economy significa portare un maggiore valore aggiunto nelle attività che oggi sono basate e legate al mare ma anche impegnarsi a svilupparne di nuove. Significa anche supportare e promuovere le migliori pratiche e condizioni per salvaguardare l’ambiente marittimo, connettendo la sostenibilità all’attenzione per la biodiversità e la salute umana”.

La partnership prevede sei bandi nei successivi sette anni, e il primo partirà tra meno di un mese. La Partnership adotta un approccio sea-basin, a livello quindi di bacino marittimo tra gli Stati membri, che incarna lo spirito di una cooperazione internazionale e scientifica capace di andare oltre i confini.

Sono state definite cinque prime aree di intervento- ha spiegato Bernini- che promuovono la ricerca applicata su un ampio spettro di discipline e aree: simulazioni digitali; strutture multi-uso a servizio delle attività alimentari, energetiche e di trasporto; sistemi innovativi di pianificazione e di gestione dello sfruttamento e della presenza nel mare, e l’utilizzo e la produzione sostenibile di risorse biologiche marittime.

“Come coordinatori della Partnership abbiamo lavorato insieme al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per garantire 9,5 milioni di euro per i primi due bandi- ha aggiunto la ministra- Oltre che con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il MUR lavorerà anche con l’Istituto Idrografico della Marina Militare e altri 4 partner affiliati, enti di ricerca pubblici con in dotazione infrastrutture di ricerca di primaria importanza: il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, e la Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Questa Partnership, insieme al più ampio progetto di Horizon Europe, rafforzerà, grazie alle sue caratteristiche, le basi per un nuovo Spazio europeo della ricerca, con aree prioritarie di intervento condivise, principi comuni e iniziative co-finanziate”.

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