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Violenza donne, un lungo applauso sui campi da calcio per non dimenticare le vittime

L'iniziativa della Figc riguarderà le gare del fine settimana e coinvolge i due commissari tecnici Luciano Spalletti e Andrea Soncin

Pubblicato:24-11-2023 18:53
Ultimo aggiornamento:24-11-2023 18:53
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ROMA – Un lungo applauso per non dimenticare Giulia e tutte le vittime di femminicidio. Di fronte alla violenza di genere non si può rimanere in silenzio: per questo la FIGC ha promosso su tutti i campi di calcio prima delle partite del fine settimana, dalla Serie A ai campionati giovanili, un momento in cui le calciatrici, i calciatori e il pubblico possano condividere il ricordo di chi è stata vittima di questa tragedia. Una condivisione rumorosa che vuole contribuire a rendere ancora più forte e chiaro il grido di denuncia verso questi orribili crimini. Interpretando il sentimento diffuso in tutto il Paese e riconoscendo la responsabilità del ruolo che lo sport ha assunto nella società civile, il mondo del calcio si è mosso compatto contro la violenza sulle donne, attivando diverse campagne di comunicazione e aderendo ad iniziative istituzionali, anche grazie al coinvolgimento di testimonial, con l’obiettivo di sostenere chi è vittima di questi reati e di promuovere percorsi educativi basati sul rispetto e sulla parità di genere.
“Uniamo la nostra voce al grido di tante donne vittime di violenza – dichiara il presidente federale Gabriele Gravina – la FIGC e l’intero mondo del calcio vogliono fare la propria parte per contribuire all’eliminazione di questi orribili crimini e per costruire un vera cultura del rispetto, soprattutto educando i giovani”.

LA CAMPAGNA

“1-5-2-2. Ci sono tattiche che scrivono la storia. Altre che la cambiano”. Questo il claim della campagna promossa dalla Federazione in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, e che ha visto protagonisti le calciatrici e i calciatori della Nazionale e i due commissari tecnici Luciano Spalletti e Andrea Soncin a sostegno dell’1522, il numero attivato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministro-Dipartimento per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nelle giornate di oggi, venerdì 24, e domani, sabato 25, l’esterno dell’auditorium di Coverciano sarà inoltre illuminato di rosso.

CAMPIONATI FEMMINILI

Parallelamente alle iniziative disposte dalle singole Leghe, la Divisione Serie A Femminile e la Divisione Serie B Femminile utilizzeranno questa ricorrenza per dare ancora più forza alla campagna #MAIPIÙ, già attiva da inizio stagione su tutti i campi, e contestualmente promuoverà la campagna di comunicazione della FIGC a sostegno dell’1522. Prima delle gare di Serie A e Serie B Femminile, e prima del minuto in ricordo di tutte le vittime di femminicidio previsto su tutti i campi d’Italia, le due squadre, gli allenatori e gli arbitri poseranno per una foto di gruppo dietro il cartello #MAIPIÙ esposto al momento dell’allineamento prima di ogni partita. Ad allenatori e arbitri, inoltre, sarà applicato un adesivo raffigurante il numero 1522 e l’hashtag #MAIPIÙ.


ARBITRI

#UNROSSOALLAVIOLENZA contro la violenza sulle donne. Come già accaduto in passato, i direttori di gara scenderanno in campo, dalla Serie A fino ai campionati del settore giovanile, con un segno rosso sulla guancia simbolo della campagna. L’annuncio, con l’allargamento dell’iniziativa anche nelle partite provinciali e regionali, è stato dato dal presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Carlo Pacifici, durante un incontro in comune a Catanzaro con l’amministrazione comunale e regionale nel giorno delle celebrazioni per il 90° anniversario della locale sezione AIA. “Quello della violenza sulle donne è un tema purtroppo sempre attuale – ha detto -. Un fenomeno grave che deve vedere tutti uniti in difesa delle donne e contro ogni forma di sopruso verso l’universo femminile. Gli arbitri, che da sempre sono impegnati su queste tematiche, scenderanno quindi in campo con un segno sul viso per dare un cartellino rosso alla violenza”.

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