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Mafia, le mani dei clan di Palermo sulle scommesse online: maxi sequestro per 43 milioni di euro

Guardia di finanza in azione in quattro regioni

Pubblicato:24-11-2023 10:42
Ultimo aggiornamento:26-11-2023 16:46
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Palermo guardia di finanza
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PALERMO – Maxi sequestro di beni per 43 milioni di euro a imprenditori considerati contigui alle famiglie mafiose palermitane di Pagliarelli, Porta nuova, Palermo Centro, Brancaccio e Noce. In azione la guardia di finanza, che ha eseguito due decreti di sequestro emessi dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo.

I BENI SEQUESTRATI

I provvedimenti prendono le mosse da una indagine sulle infiltrazioni di Cosa nostra nei giochi e nelle scommesse online, denominata ‘All In’. I sigilli sono scattati per beni che si trovano in Sicilia, Campania, Lazio e Lombardia: tre immobili, tra i quali una villa di pregio, a Favignana (Trapani); quote di capitali e compendi aziendali di undici società con sedi nelle province di Milano, Roma, Salerno e Palermo; 45 tra conti correnti, conti deposito, titoli, polizze assicurative e buoni postali.

L’INDAGINE ‘ALL IN’

L’indagine ‘All In’ portò alla luce l’esistenza di un gruppo di imprese che mettevano a disposizione dei principali mandamenti mafiosi palermitani, “in un rapporto di reciproco vantaggio”, le proprie abilità per acquisire la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per l’esercizio della raccolta delle scommesse. Un sistema che portò alla creazione di un impero economico costituito da società formalmente intestate a prestanome e che nel tempo erano giunte a gestire volumi di gioco per circa cento milioni di euro. 


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