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Strage di Capaci, studenti in corteo: “Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”

Lo slogan ha accompagnato gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torre del Greco

Pubblicato:24-05-2022 17:17
Ultimo aggiornamento:24-05-2022 17:17
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NAPOLI “Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe”. È lo slogan che questa mattina ha accompagnato gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torre del Greco (Na) che hanno sfilato in corteo per le strade del centro cittadino. La manifestazione, partita da piazza della Repubblica e arrivata nei pressi della villa comunale di corso Vittorio Emanuele, e ha visto la partecipazione di più di trecento ragazzi, ognuno dei quali ha indossato una maglietta con la foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati siciliani uccisi dalla mafia trent’anni fa.

Il corteo rientra nell’ambito di “Legalità è… cultura“, l’iniziativa promossa dall’istituto comprensivo Falcone-Scauda della dirigente scolastica Maria Jose Abilitato, dal Comune di Torre del Greco, guidato dal sindaco Giovanni Palomba, e dall’assessorato alla Pubblica Istruzione con il vicesindaco Enrico Pensati, e gode del patrocinio della fondazione Giovanni Falcone presieduta dalla sorella del giudice, Maria. Durante il percorso, che ha visto anche l’attraversamento di via Marconi e via Vittorio Veneto, i ragazzi hanno mostrato alcuni cartelli con messaggi eloquenti: “Il coraggio non muore mai”, “La mafia uccide, il silenzio pure”, “No mafia! Ricordando Falcone e Borsellino”. Scandito anche lo slogan: “Noi siamo qua per la legalità: passati son 30 anni per Paolo e Giovanni”.

“Il nostro intento – spiega Abilitato – era di organizzare una manifestazione non per i giovani, ma con i giovani. L’entusiasmo con il quale i ragazzi hanno partecipato al corteo, testimonia quanto sentito sia l’argomento legalità e quanto ancora attuale sia il messaggio lasciato da Falcone e Borsellino”.
Un testimone idealmente raccolto, nel successivo dibattito, da don Maurizio Patriciello e Antonio D’Amato, che hanno preso parte ad una manifestazione svoltasi nelle sale del cineteatro Corallo: “Ai giovani – ha detto il parroco di San Paolo Apostolo al Parco Verde di Caivano – sento di dire che le scelte fatte oggi sono quelle che segneranno la vita. La camorra ha messo una bomba-carta all’esterno della mia chiesa per “festeggiare” il mio compleanno: da allora vivo sotto scorta, ma continuo a combattere i mali che hanno reso l’area in cui vivo tristemente nota come “la terra dei fuochi”. Un giorno ho portato cinque ragazzi della mia comunità dal capo dello Stato e uno di loro ha detto a Mattarella: “Presidente, io voglio vivere nella normalità. Ma ogni giorno mi alzo e per andare a scuola devo superare cinque piazze di spaccio”. Mi sono commosso. Ai giovani chiedo di avere la stessa dirompente semplicità nel chiedere le cose: è il modo giusto per voltare pagina”.

“Il messaggio di Falcone e Borsellino è sempre vivo e presente in tutti noi – ha aggiunto il magistrato componente del Csm – Come risuonano attuali le parole pronunciate da Zagaria il giorno della sua cattura: “Lo Stato vince sempre”. Ma lo Stato vince, aggiungo io, se siamo tutti uniti e ogni rappresentante delle istituzioni fa il proprio dovere”.
Soddisfatti il sindaco Giovanni Palomba e l’assessore Enrico Pensati: “L’entusiasmo dei ragazzi è contagioso – afferma il primo cittadino – e ci spinge sempre di più a lavorare nella direzione del coinvolgimento delle giovani generazioni nelle nostre iniziative”. “La scuola – gli fa eco il vicesindaco – è al centro dei nostri programmi, tanto che per il terzo anno consecutivo abbiamo finanziato progetti per 150mila euro che vanno nella direzione di incentivare i progetti extracurriculari”.

Domani, mercoledì 25 maggio, terza e ultima giornata di “Legalità è… cultura”: nell’aula consiliare di palazzo Baronale è in programma la premiazione delle scuole che hanno partecipato all’apposito bando promosso dal comprensivo Falcone-Scauda e dal Comune. Inizio alle 10: prevista la partecipazione di don Luigi Merola, della fondazione “A voce de creature onlus”.

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