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Mai più Fame: a Forcella e nei Quartieri Spagnoli un progetto contro la povertà alimentare

Il progetto di Azione contro la Fame arriva a Napoli e coinvolge cinquanta famiglie dei quartieri popolari

Pubblicato:23-11-2023 16:30
Ultimo aggiornamento:23-11-2023 16:30
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A Napoli il progetto di Azione contro la fame
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NAPOLI – Fornire un contributo alla spesa settimanale, per un supporto nutrizionale immediato, e promuovere l’educazione alimentare affinché si adotti una dieta sana ed equilibrata. Ma non solo: c’è anche la formazione, attuata attraverso un percorso di gruppo affinché i beneficiari possano trovare occupazione. Il senso del progetto “Mai Più Fame: dall’emergenza all’autonomia” di Azione contro la fame, avviato anche a Napoli, lo spiegano bene le donne che vi partecipano: “abbiamo acquisito autostima, abbiamo capito che noi esistiamo ancora, anche non avendo studiato come avremmo voluto o abbandonando la nostra vita per i figli, il marito, la casa. Ora ci sentiamo importanti”, è il messaggio di una cittadina napoletana che ha raccontato la sua esperienza nella sala giunta del Comune, dove si è tenuta la presentazione di “Mai Più Fame”, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi.

Il progetto, curato da Azione contro la Fame con i partner locali Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli e Altra Napoli, prende vita nei Quartieri Spagnoli e a Forcella e mira a costruire soluzioni di lungo termine per sostenere le necessità di base delle famiglie più vulnerabili. Cinquanta le famiglie beneficiarie.

IL PROGETTO DA MILANO A NAPOLI

“Questo è un progetto che abbiamo portato in Italia dall’estero, perché è stato inizialmente sviluppato in Spagna, in Georgia, in Libano e in America Latina, ed è stato testato in Italia a Milano, nel corso del 2022. “L’obiettivo – ha spiegato alla Dire Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame – è dare un sostegno alle persone che si trovano in situazione di difficoltà, per portarle anche all’autonomia e a uscire dal circolo vizioso della povertà e della insicurezza alimentare”.


“I DATI SONO ALLARMANTI”

“I dati sulla povertà in Italia sono allarmanti. Negli ultimi 15 anni – ha evidenziato Garroni parlando con la Dire – è raddoppiata l’incidenza della povertà assoluta: abbiamo 5,6 milioni di persone in questo stato, compresi 1,3 milioni di bambini. Ma ci sono anche dati positivi, sono quelli delle evidenze del primo anno di progetto a Milano: il 50% dei partecipanti ha trovato lavoro al termine del percorso, altri hanno ripreso la formazione, altri ancora hanno trovato un lavoro, seppure con contratti non regolari. A questo si aggiunge che si sono modificate le abitudine alimentari: la loro dieta è migliorata, hanno ridotto il consumo di cibi ultra processati, di zuccheri, hanno aumentato il consumo di frutta, verdura, pesce”.

MANFREDI: “PREOCCUPA TEMA POVERTÀ ALIMENTARE”

“Il tema della povertà alimentare, così come quello della povertà in generale, è un grande tema – ha detto Manfredi – e in una città come Napoli si sente ancora di più per le condizioni economiche e sociali. Ci sono tante famiglie in difficoltà ed è necessario un intervento strutturale di sostegno alla spesa, di educazione anche alimentare: noi vediamo, ad esempio, che l’obesità infantile si registra soprattutto nei quartieri dove c’è un reddito più basso”. Manfredi ha parlato poi di un “asse forte” che, anche sui temi legati al welfare, unisce il Comune di Napoli a quello di Milano, dove il progetto è già stato testato.

“È un’esperienza che ha dato risultati tangibili e continui nel tempo”, ha infatti evidenziato Anna Scavuzzo, vicesindaca con delega alla Food Policy del Comune di Milano, intervenuta in videoconferenza. Proprio a Milano, Azione contro la Fame è inserita tra le associazioni che collaborano con l’Hub del Municipio 8 dal 2022 e il progetto, ad oggi, ha complessivamente raggiunto oltre 500 persone. Ed attraverso uno degli Hub di quartiere avviati a Milano, quello del Gallaratese, “grazie all’importante lavoro di educazione alimentare e di accompagnamento alle famiglie sul tema delle competenze lavorative, si è aggiunto un tassello e si sono create nuove opportunità per coloro che frequentano questo luogo. Un successo possibile – ha sottolineato Scavuzzo – grazie alla collaborazione costante tra enti che gestiscono l’Hub e i soggetti che nel tempo si sono avvicinati e stanno partecipando a questo percorso”.

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