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Codacons vs Fedez, la storia infinita: tutti gli scontri tra l’associazione e il rapper

A partire dal 2018 si sono susseguite querele, denunce, storie indignate: tra il Codacons e Fedez è guerra aperta

Pubblicato:23-11-2023 14:36
Ultimo aggiornamento:24-11-2023 10:05
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ROMA – L’ultima nota del Codacons sul licenziamento di Morgan da X Factor 2023 che tira in ballo Fedez è solo l’ultima puntata di una soap opera infinita che vede il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori contrapporsi al rapper.

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Quando è iniziato questo scontro continuo? Già qualche anno fa. Era il 2018 quando l’artista e la moglie Chiara Ferragni sono finiti al centro della prima contestazione.

LE PRIME CONTESTAZIONI

L’occasione lo spostamento da Milano a Noto per la celebrazione del loro matrimonio effettuato con un aereo riservato: “Il Codacons in una nota annuncia di voler presentare un esposto all’Enac per il servizio che l’aeroporto di Linate e Alitalia hanno dedicato al matrimonio tra Fedez e Chiara Ferragni. Al rapper e la fashion blogger lo scalo milanese ‘ha dedicato un intero gate, modificando addirittura i display luminosi, dove al posto del nome della destinazione con meteo e orario di decollo sarebbe comparsa la scritta ‘Ferragnez’. Stesso discorso per Alitalia che, a quanto si apprende, avrebbe disposto un servizio totalmente brandizzato ‘Ferragnez’ per i due fenomeni dei social network: dal biglietto aereo ai gadget di bordo”.

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Sempre nello stesso anno arriva l’esposto sull’acqua brandizzata Chiara Ferragni, venduta a 8 euro: “Vendere una bottiglia di normalissima acqua da 0,75 l a 8 euro è un fatto non solo immorale, ma potenzialmente illegittimo. Esiste infatti in Italia una legge, la 231/2005 che prevede il contrasto dei prezzi anomali nel settore alimentari”.

A settembre 2019 è il documentario The Ferragnez a essere preso di mira: “È di tutta evidenza che il documentario su Chiara Ferragni, ben lungi dall’essere un’opera artistica, rappresenta un prodotto pubblicitario, un mega spot a pagamento a carico degli spettatori, come tra l’altro sottolineato dalla critica di settore, ed è per questo che abbiamo chiesto alle sale di non trasmetterlo. A tutto ciò si aggiunge la violazione delle norme di legge, considerate le immagini del figlio trasmesse nel documentario in totale spregio delle disposizioni vigenti sulla privacy dei minori”.

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LO SCONTRO SULLA RACCOLTA FONDI DURANTE IL CORONAVIRUS

Gli scontri, però, si accendono durante la pandemia di Coronavirus. Il Codacons contesta la raccolta fondi lanciata dai Ferragnez che ha, poi, portato alla costruzione di un nuovo reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano. “Chiediamo all’ospedale di precisare se i lavori siano stati eseguiti effettivamente con i soldi raccolti attraverso l’iniziativa di solidarietà lanciata dalla coppia, o se la struttura abbia anticipato di tasca propria le spese per il nuovo reparto, in attesa di ricevere i fondi promessi. È necessario fare chiarezza nell’interesse di chi, in buona fede, dona soldi per aiutare la sanità italiana, ed è giusto che sia reso noto quanto dei soldi raccolti da Fedez e Chiara Ferragni sia stato già elargito al San Raffaele ed effettivamente speso, e quanto invece rimanga in mano ai privati”.

In quell’occasione, Fedez va al contrattacco: “Sul loro sito ufficiale c’è una campagna per supportare il Codacons contro il Coronavirus. Ma se ci vado a cliccare sopra scopro che hanno fatto un banner sul Coronavirus dove in realtà la donazione va al Codacons, che non si occupa di Coronavirus. E questa è un’associazione parastatale che dovrebbe tutelare i consumatori?”. E la risposta è arrivata velocemente: “Fedez non ha capito niente, noi raccogliamo fondi per le denunce, diffide, ricorsi in questo momento di emergenza. Sono già 42 le cose fatte e sì, sono fondi a sostegno del Codacons, ma per l’emergenza Coronavirus”.

Nel 2020, è Chiara Ferragni a finire sotto i riflettori per un’immagine di lei raffigurata come una Madonna. “Presentiamo un esposto alla Procura della Repubblica e al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini affinché intervengano su quella che non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in genere”, scrive il Codacons ai tempi.

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LA VITTORIA DI FEDEZ

A fine anno arriva la prima vittoria di Fedez. “Il Codacons– spiega – mi aveva accusato pubblicamente di truffa, associazione a delinquere e diffamazione con una richiesta di risarcimento di 350mila euro oltre ad infangare me e mia moglie demonizzando il nostro ruolo di genitori diffondendo più volte notizie false parlando di sfruttamento nei confronti di nostro figlio. Questa è andata, ora è il mio turno”. Viene fatta richiesta di archiviazione “per manifesta infondatezza della notizia di reato” esposta nella querela per diffamazione presentata dall’associazione di consumatori.

SANREMO 2021: SI CHIEDE L’ESCLUSIONE DI FEDEZ

Il clou arriva con il Festival di Sanremo 2021 quando il Codacons chiede “una diffida urgente alla Rai affinché escluda con effetto immediato Fedez dal prossimo festival di Sanremo, pena una inevitabile denuncia penale contro l’azienda e azioni risarcitorie”. A scatenare l’azione è la pubblicazione sul web di parti della canzone “Chiamami per nome” del rapper e Francesca Michielin. Poi i due parteciparono regolarmente. Un’altra denuncia è arrivata anche per l’appello della Ferragni a televotare il marito e la collega.

Il Codacons torna all’attacco dopo il Concertone del Primo Maggio, contestando a Fedez un caso di pubblicità occulta per aver indossato sul palco un cappellino con una marca ben in evidenza. Pubblicità occulta viene contestata anche a giugno per la citazione alla Coca Cola nel brano “Mille” con Achille Lauro e Orietta Berti.

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IL PRESIDENTE DEL CODACONS RINVIATO A GIUDIZIO

Nel 2022 Carlo Rienzi, presidente del Codacons, viene rinviato a giudizio dalla Procura di Roma per aver “offeso la reputazione” di Fedez e della moglie Chiara Ferragni, dipingendo i due come “ignoranti, delinquenti, approfittatori” e sostenendo, tra le altre cose, che i Ferragnez “sfruttino” le foto dei loro bambini con le magliette delle griffes che reclamizzano, e che per fare beneficenza il rapper abbia in realtà fatto pubblicità alla Lamborghini.

Tra gli ultimi atti del Codacons, la richiesta di boicottare la musica rap e trap dalle radio perché istigherebbe i giovani ad atti violenti. Ovviamente anche Fedez viene citato.

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