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Aggiornamento Bankitalia, nel 2022 i lombardi si indebitano quattro volte tanto

Presentato aggiornamento congiunturale sull'andamento economico: nei primi 8 mesi 12,5 miliardi di prestiti (erano 2,5 l'anno scorso)

Pubblicato:23-11-2022 18:20
Ultimo aggiornamento:23-11-2022 18:20
Autore:

bankitalia
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MILANO – Nel primo semestre del 2022 in Lombardia i prestiti alle famiglie hanno accelerato l’andamento, a cui ha contribuito sia il credito al consumo (12,4 miliardi) sia i mutui per l’acquisto di abitazioni (7 miliardi). Lo si evince dall’aggiornamento congiunturale sull’economia regionale presentato questo pomeriggio dalla Banca d’Italia. Nei primi otto mesi dell’anno, i finanziamenti erogati al settore privato non finanziario sono quadruplicati: 12,4 miliardi di euro a fronte dei 2,5 miliardi nello stesso periodo del 2021. Il tasso di espansione dei prestiti ha progressivamente accelerato nel corso del 2022: a giugno l’’incremento ‘aumento sui dodici mesi era del 4,4% e ha raggiunto il 5,9 ad agosto (3,0% nel 2021). Sia i finanziamenti alle famiglie sia quelli alle imprese hanno registrato tassi di crescita superiori a quelli pre-pandemici. Su quest’ultimo aspetto, il tasso è stato più elevato della media nelle province di Milano, Mantova e Brescia, mentre in quelle di Cremona, Pavia e Sondrio i prestiti hanno rallentato.


All’incremento delle transazioni nel mercato immobiliare si è poi accompagnato un aumento delle erogazioni di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni che, nei primi sei mesi del 2022, sono state pari a 7 miliardi di euro (6,7 nel periodo corrispondente del 2021). L’aumento è stato trainato dal costo dei mutui a tasso fisso, che hanno comunque continuato a rappresentare la tipologia prevalente di contratto (circa l’82% delle nuove erogazioni nel semestre; erano l’84% nello stesso periodo del 2021).
Considerando il complesso dei mutui in essere, a giugno del 2022 la quota di finanziamenti a tasso fisso ha raggiunto il 59%. Le operazioni di sostituzione di prestiti già in essere si sono invece fortemente ridotte (a circa 400 milioni di euro nel primo semestre dell’anno, meno di un terzo del corrispondente dato nello scorso anno).


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