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Giovanissimi in pronto soccorso per problemi psichici, in Lombardia è emergenza

L'assessore Bertolaso fa il punto sul disagio psichico giovanile in Lombardia: "Il numero di giovanissimi che arriva in Pronto soccorso è impressionante"

Pubblicato:18-12-2023 16:12
Ultimo aggiornamento:18-12-2023 16:12
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MILANO – “Una vera e propria emergenza“. Così l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso, a margine della presentazione della sperimentazione ‘psicologo e pedagogista a scuola‘, definisce il fenomeno degli arrivi in pronto soccorso, soprattutto di giovani, colpiti da forme di disagio psichico. Come sottolinea l’assessore, infatti, “il numero dei giovanissimi che arrivano in pronto soccorso oggi, rispetto a quello che accadeva prima del Covid, è impressionante“, e “abbiamo in certi momenti anche 4 o 5 casi che arrivano in pronto soccorso, magari anche in codice giallo, quindi abbastanza seri”.

Per Bertolaso esistono delle difficoltà specifiche e non note, in quanto “trattare questi giovani è più complicato che trattare un infarto o ictus“, dal momento che “servono strumenti e preparazione ben diverse”. Per questo, “da un lato- precisa- ci stiamo organizzando per cercare di gestirli al meglio”, ma comunque “bisogna evitare che arrivino al pronto soccorso proprio senza interventi a monte e prevenzione, aiuto e accompagnamento“.

PARTONO GLI SPORTELLI DI ASCOLTO PSICHICO A SCUOLA

Stanno per partire in Lombardia gli sportelli di ‘Scuola in ascolto’, che vedranno il coinvolgimento di psicologi e pedagogisti, in raccordo con i Servizi territoriali e le ATS. L’iniziativa interessa gli Istituti scolastici statali e paritari di primo e di secondo grado e gli Istituti di Formazione Professionale (IeFP). Ne hanno illustrato i contenuti gli assessori regionali Guido Bertolaso (Welfare), Simona Tironi (Istruzione, Formazione e Lavoro), Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) insieme a Laura Parolin, presidente Ordine Psicologi Lombardia e a Silvia Negri, vicepresidente Federazione delle Associazioni dei Pedagogisti. Tra gli obiettivi degli sportelli c’è quello di identificare il bisogno di salute, mitigando il peso crescente dei disturbi psicologici e del disagio psichico degli studenti; intercettare, prevenire e contrastare traumi e disturbi psicologici e del comportamento. E, ancora, individuare con tempestività possibili situazioni psicopatologiche, con l’obiettivo di favorire un’appropriata presa in carico anche dei Servizi socio-sanitari territoriali; promuovere abilità e competenze per il successo formativo degli alunni, potenziando i processi di inclusione ed integrazione scolastica, con particolare riguardo alla gestione degli alunni con bisogni educativi speciali.


Prima ci sarà una sperimentazione iniziale, a partire da metà-fine gennaio, su 25 scuole statali, 15 paritarie e 15 scuole di formazione professionale. Poi il progetto partirà entro il mese di marzo 2024 e sarà attivo 5 giorni su 7. “Stiamo lavorando attivamente per potenziare il lavoro di assistenza psicologica e pedagogica per le famiglie, gli insegnanti e gli studenti, e abbiamo stanziato oltre 3 milioni di euro per il prossimo triennio”, racconta Tironi. “Saranno infatti presenti professionisti all’interno delle scuole, in spazi dedicati- ha proseguito l’assessore- per aiutare i ragazzi nei momenti difficili, come possono essere ad esempio quelli legati ad un disagio psicologico, a problemi legati al bullismo, ma saranno anche un valido aiuto per promuovere le competenze dei ragazzi aiutandoli nella scelta di un percorso scolastico”.

Oltre a casi di disagio sociale, gli specialisti operativi presso gli sportelli possono aiutare gli studenti che hanno difficoltà relazionali o malessere psico-fisico, problemi adattativi, sintomatologia ansioso-depressiva, difficoltà relazionali, disturbi alimentari, disagi emotivi transitori ed altri eventi e traumi da stress, (anche derivanti dalla pandemia). Saranno anche avviate azioni di sensibilizzazione e formazione, nelle Istituzioni scolastiche e formative, a favore del personale della Scuola, dei genitori e degli studenti, in modo da affrontare tematiche riguardanti i corretti stili di vita e la prevenzione di comportamenti a rischio per la salute, in raccordo con i Servizi socio-sanitari territoriali e con le progettualità ministeriali e regionali nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute.

La Direzione Welfare, come spiega Bertolaso, “fornisce assistenza sia a livello di prima urgenza nei Pronto Soccorso, sia assolvendo alla necessità di creare dei reparti dedicati senza dimenticare il lavoro che portiamo avanti con le Ats per lavorare nelle scuole sulla base delle segnalazioni”, un’attività “che è basata non solo sul prevenire i disagi dei giovani, ma anche nel dare supporto e accompagnamento al difficile compito che i docenti devono affrontare”. Per il servizio Scuola in ascolto saranno creati appositi spazi di consulenza e formazione, all’interno delle strutture scolastiche, grazie al coinvolgimento di scuole statali, paritarie e istituzioni formative, che si organizzeranno in Rete per garantire la maggiore diffusione del servizio sul territorio. Saranno coinvolti psicologi e pedagogisti selezionati per questo servizio, e saranno in costante raccordo con le ATS di competenza territoriale e in particolare con il Dipartimento Pipps (Programmazione per l’Integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle Sociali) e il Dipartimento IPS (Igiene e Prevenzione Sanitaria), con la rete dei Servizi territoriali competenti e con le Scuole appartenenti alla Rete regionale delle Scuole che promuovono Salute (SPS).

“Regione Lombardia- afferma Lucchini- considera prioritaria la prevenzione del disagio giovanile”, e proprio per questo “sono stati sottoscritti protocolli con le Prefetture che hanno permesso la messa a terra di percorsi virtuosi di buone prassi ispirati ai principi di legalità e cittadinanza attiva per contrastare dipendenze, bullismo e cyberbullismo”, ed “è stata rinnovata la misura ‘Up- Percorsi per crescere alla grande’ che prevede voucher per adolescenti e preadolescenti realizzata nei territori delle 8 Ats lombarde e che intende intercettare il disagio dei più giovani offrendo anche un sostegno ai genitori per accompagnarli nella complessa fase della crescita dei loro figli”. La ‘Scuola in ascolto’ sarà dunque per l’assessore “un ulteriore ed efficace intervento di prevenzione”.

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