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Agricoltura, Lgh getta un ponte tra l’agroindustria e le nuove tecnologie

Alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona nel 2020 una nuova area dedicata

Pubblicato:23-10-2019 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:52

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https://youtu.be/lsuzLXNZEN4

ROMA – A Cremona allevamenti e zootecnia fanno rima non solo con storia e tradizione del territorio, ma anche con innovazione tecnologica e sviluppo locale. Almeno per Lgh, azienda multiservizi che opera anche a Pavia, Brescia e Lodi, che sul “driver” delle più avanzate soluzioni “smart” applicate al mondo agricolo punta decisamente la rotta, proponendosi anzi come centro propulsore di sinergie tra gli attori economici e istituzionali pubblici e privati. Non a caso, tra gli stand della 74esima edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona -aperte queste mattina- c’è anche una installazione multimediale realizzata dall’azienda (insieme all’Università Cattolica, al Politecnico, A2A Smart City, Ibf Servizi del gruppo Bonfiche Ferraresi e altri partner) dedicata appunto al dialogo tra agroindustria e nuove tecnologie.

Sanna: “Per noi la ‘smart agriculture’ è uno dei pilastri della stategia di Lgh” 

Un tema che sarà ripreso in modo ancora più forte l’anno prossimo quando, come anticipato oggi dall’amministratore delegato di Lgh Claudio Sanna e dal direttore per lo sviluppo territoriale Gerardo Paloschi, la multiutility lancerà nell’edizione 75 della manifestazione zootecnica la nuova area “Cremona Agrinnovation”. Lgh, conferma Claudio Sanna, “ha un forte legame con quello che è lo sviluppo tecnologico. Il territorio di Cremona ha una lunga tradizione nel mondo agricolo e Lgh è un elemento di aggregazione e propositivo delle nuove tecnologie che arrivano dall’ecosistema”. Insomma, aggiunge l’amministratore delegato, “per noi la ‘smart agriculture’ è uno dei pilastri della stategia di Lgh”. 


Nel 2020, prosegue Sanna, “creeremo quello che è una presenza costante di un ecosistema che dovrà mettere in contatto il mondo dell’agricoltura e le tecnologie e noi ci proponiamo come elemento collante”. Oggi, fa poi notare il manager, “la tecnologia ha avuto già un impatto importante nel mondo agricolo con un incremento degli investimenti del 270% negli ultimi anni”. Progressi che, conclude Sanna, “permetteranno sempre di più una produzione sostenibile, più efficiente ed anche una maggiore tracciabilità per l’utente finale quindi il consumatore”.

Peloschi: “Puntiamo a creare sinergia e fare rete con i soggetti pubblici e privati”

L’agroindustria e l’agricoltura, aggiunge Gerardo Paloschi, “sono assi portanti dell’economia cremonese e quindi Lgh non può che esserne al fianco nel momento di una trasformazione tecnologica che può proiettare questo ambito nei prossimi anni”. Del resto, “noi crediamo in uno sviluppo locale basato non sulla competizione ma sulla collaborazione tra soggetti, quindi il nostro compito è fare rete con i soggetti pubblici e privati dello sviluppo locale e fare sinergie per ottenere risultati in cui tutti speriamo”.

La fiera di Cremona, sottolinea infine il direttore dello sviluppo territoriale di Lgh, “è storica, internazionale, e ha deciso giustamente di aprire una finestra sulle nuove tecnologie in agricoltura e in agroindustria. Noi come gruppo abbiamo competenze specifiche e ci sembrava giusto essere al suo fianco”.

In zootecnia necessari 43.000 addetti entro 5 anni

Il comparto zootecnico italiano “ha sete” di professionisti e, secondo alcuni studi, ne saranno necessari nei prossimi cinque anni circa 43.000. Il direttore generale di Cremonafiere, Massimo De Bellis, tuttavia, è fiducioso che verranno reperiti perché “siamo in grado di proporli come sistema italiano di un modello produttivo che si riunisce qua”. Il “qua” è la giornata inaugurale della nuova edizione -la numero 74- delle fiere internazionali della Zootecnia di Cremona, appuntamento cardine per tutti gli operatori del settore che ospita in tutto 700 brand del comparto su circa 55.000 metri quadri.

Non è tutto perché, secondo De Bellis, si va anche verso un ritorno dei giovani alle “stalle” e agli allevamenti. “Alcuni dati dicono- spiega il direttore generale- che c’è un incremento, ma inevitabilmente sarà così perché le professionalità che vengono oggi richieste sono di altissimo livello e passano non solo da una formazione di base e talvolta dalla tradizione, ma che sono anche alla base del nostro modello produttivo che è di eccellenza in Italia e nel mondo”. Lo conferma il fatto che “oggi ci sono qua 26 delegazioni internazionali venute a vedere non solo come funziona ed è composto il nostro sistema produttivo, ma anche ad imparare come portare un modello produttivo efficace ed efficiente nei loro Paesi”.

Al tema della formazione nel settore della zootecnia, non a caso, è stata dedicata anche una tavola rotonda nella giornata di apertura della manifestazione. Quella che si è aperta oggi a Cremona è “una fiera storica da un lato, ma innovativa dall’altro, che parte dalla tradizione e arriva alle nuove tecnologie”, sottolinea De Bellis, mentre Roberto Zanchi, presidente di Cremonafiere, sottolinea: “Questa fiera è nel segno dell’innovazione perché presenteremo il progetto Cremona Agrinnovation, che poi verrà realizzato l’anno prossimo (insieme alla multiutility Lgh) e che segnerà una novità fondamentale”. Inoltre “è una fiera di svolta, perché segna il rientro in fiera del mondo Coldiretti, che è un altro patrimonio cremonese, e questo ci fa ben sperare per il futuro”, conclude Zanchi.

La Regione lombardia vuole un piano nazionale in materia di zootecnia

“La zootecnia, i prosciutti, la carne il latte e i suoi derivati sono il cuore dell’export italiano, il cuore dei prodotti copiati all’estero, questi meritano attenzione e investimenti”. Per questa ragione “nella prossima programmazione del Piano di sviluppo rurale, noi proporremo, con forza, che venga costruito un piano di settore nazionale in materia zootecnica, per mettere al centro dei futuri investimenti le politiche nel settore principale dell’export agroalimentare italiano”. Lo annuncia Fabio Rolfi, assessore della Regione Lombardia all’Agricoltura, presente questa mattina a Cremona alla giornata inaugurale delle Fiere internazionali della zootecnia.

L’assessore ritiene inoltre doveroso “raccontare gli sforzi di un comparto che (in Lombardia) la sfida sulla sostenibilità ambientale l’ha gia’ vinta da tempo. Parliamo di aziende che hanno fatto passi da gigante sui temi del benessere animale, sulla gestione delle deiezioni abbiamo infatti in Lombardia oltre il 40% di tutti gli impianti di biogas esistenti in Italia e siamo proiettati nel campo della produzione del bioetanolo. Insomma, produciamo energia green dai rifiuti molto prima di altri comparti e regioni”. In terzo luogo, Rolfi evidenzia che “la sfida per garantire sostenibilità passa attraverso l’innovazione perchè consente di coniugare sostenibilita’ alla redditivita’ delle imprese”. Il riferimento è “alla zootecnica di precisione, all’utilizzo della sensoristica per capire il benessere animale e alla robotizzazione delle stalle per la mungitura per consentire, anche in questo caso, più benessere e più sicurezza nella produzione di latte”. Senza dimenticare, aggiunge l’assessore regionale “il tema dell’utilizzo intelligente dei reflui anche che consentono maggiore fertilita’ del suolo, riducendo l’uso della chimica”. Insomma, conclude Rolfi, “ci sono tante frontiere: l’importante è che la politica nazionale e comunitaria ci aiutino a continuare a sostenere in maniera virtuosa un comparto cosi’ importante”.

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