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Ustica, i parenti: “L’inchiesta non si muove, è la politica che deve farsi dire chi ha abbattuto il Dc-9”

Dalla strage del 1980 sono passati 43 anni: secondo la presidente dell'associazione dei parenti, Daria Bonfietti, "se non ci arriva la magistratura ci deve arrivare la politica, a farsi dire chi ha abbattuto quell'aereo"

Pubblicato:23-06-2023 16:46
Ultimo aggiornamento:26-06-2023 12:17

ustica museo bologna
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BOLOGNA – “Chiederemo, come l’anno scorso, che vengano chiuse le indagini sulla strage di Ustica, troppo lunghe. La magistratura sta facendo poco, devo dire, e c’è poca collaborazione anche da parte dei Governi della Repubblica, della diplomazia. Bisogna rendersi conto, ormai, che se non ci arriva la magistratura ci deve arrivare la politica, a farsi dire chi ha abbattuto quell’aereo”. Parole di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica, in vista delle celebrazioni , martedì 27 giugno, del 43esimo anniversario della tragedia che causò la morte di 81 persone in viaggio tra Bologna e Palermo su un Dc-9 della compagnia Itavia, in una sera di inizio estate del 1980. Fu un episodio di guerra aerea, come ricordato dal giudice Rosario Priore nella sua sentenza ordinanza del 1999. Le indagini vennero riaperte nel 2008 dopo che Francesco Cossiga aveva attribuito alla Francia la responsabilità della strage.

‘BOMBA SUL DC-9’, COME DIRE CHE TERRA È PIATTA

“Nonostante tutto”, dice Daria Bonfietti, nonostante le indagini siano ancora aperte a 43 anni dalla strage, “io credo nelle istituzioni del nostro Stato e credo che la magistratura debba dare verità giudiziarie su chi compie i reati. Poi, uno può crederci o non crederci, come può credere o meno al Covid e alla terra piatta, ma la magistratura ha detto che il DC-9 è stato abbattuto nell’ambito di un episodio di guerra aerea, punto”. A chi, come l’ex ministro Carlo Giovanardi, continua a parlare (pure in questi giorni) di bomba a bordo dell’aereo e di lodo Moro, replica amara Bonfietti: “Non si capisce come la menzogna possa ancora essere usata e possa ancora essere ripresa da troppe attenzioni. La perizia cui si riferiscono questi signori, con l’ipotesi della bomba, è stata bocciata dai giudici- insiste Bonfietti- perché ritenuta inutilizzabile in quanto ‘affetta da tali e tanti vizi’. Lo dico citando la magistratura”.

“DICANO CHI HA ABBATTUTO UN AEREO CIVILE IN TEMPO DI PACE”

Vogliamo sapere– dice ancora Bonfietti- chi ha potuto abbattere un aereo civile in tempo di pace, specialmente dopo che Francesco Cossiga nel 2008 ha cominciato a dire che i responsabili furono i francesi, che il generale Santovito telefonò in tempo reale a Gheddafi per dirgli che non avrebbe dovuto essere presente in quella zona, per raccontare che il pilota dell’aereo francese si suiciderà una volta giunto sulla sua portaerei. Tutte queste cose sono state raccontate anche ai magistrati, Cossiga le ha dette sotto giuramento e si sono riaperte le indagini, tuttora in corso”.


IL PROGRAMMA PER LE CELEBRAZIONI DEL 43ESIMO ANNIVERSARIO

Incontri istituzionali ma anche mostre, arte e cultura. “Abbiamo messo insieme un programma che oltre allo slogan, Ustica non si dimentica, abbiamo voluto usare altri ingredienti, quelli della collaborazione e dell’invenzione. Vogliamo raccontare ancora una volta che la nostra battaglia, per sapere anche l’ultimo pezzo di verità, continua”, ha ricordato oggi Bonfiettti. La città di Bologna intende tener viva la memoria anche a livello culturale e artistico, partendo dal Museo per la Memoria di Ustica dei Musei Civici. Non manca inoltre l’autobus di Tper personalizzato, dedicato alla memoria di Ustica ed esposto questa mattina in piazza Maggiore, che girerà un mese con la scritta nera su fondo giallo “Ustica non si dimentica”.

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Per la prossima rassegna di Attorno al Museo, dal 27 giugno (il giorno dell’anniversario) al 10 agosto, nel Parco della Zucca si riparte dall’arte contemporanea con l’invito all’artista francese Thomas Teurlai di realizzare un’opera originale con la curatela di Lorenzo Balbi, direttore del Mambo. L’artista, utilizzando alcuni pezzi del DC-9 Itavia non inseriti nella ricostruzione del relitto, al centro dell’istallazione permanente di Christian Boltanski, creerà, con il supporto di alcune camere oscure, delle immagini proiettate in grande formato. Tutte andranno a creare una sorta di affresco nelle volte del Museo per la Memoria, nella cornice di un’opera intitolata Evidenza di reato (resterà visibile nelle giornate di apertura del museo).

IN COMUNE L’INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE DEI PARENTI

Martedì 27 alle 11.30, intanto, a palazzo d’Accursio il sindaco Matteo Lepore incontrerà i parenti delle vittime (con collegamento streaming sul canale YouTube del Comune), ma la rassegna appunto proseguirà con diversi appuntamenti fino al 10 agosto. Anche Lepore, in conferenza, conferma che nascerà una Fondazione per la memoria di Ustica e ricorda con disappunto come le verità ‘alternative’ su Ustica, così come quelle sulla strage alla stazione del 2 agosto 1980, “siano sempre pronte a riaffiorare, in un clima politico peraltro non particolarmente favorevole: bisogna avere rispetto e serve più impegno istituzionale- bacchetta il sindaco- sulle verità riconosciute dalle sentenze”.

“FERMI I PROGETTI CON LE SCUOLE, GOVERNO PRENDA POSIZIONE CHIARA”

Sulla desecretazione degli atti, Bonfietti ricorda che “esiste alla presidenza del Consiglio un comitato scientifico, cui partecipano presidenti o delegati delle associazioni di familiari delle vittime delle stragi di terrorismo. Il comitato ha funzionato fino al precedente Governo, del premier Draghi, e la direttiva Renzi è diventata la direttiva Renzi-Draghi. Il lavoro continua, anche se purtroppo col nuovo Governo c’è stata soltanto una prima riunione del comitato”. Puntualizza ancora Bonfietti: “Ci stiamo un po’ lamentando, dunque, anche perché da parte dell’attuale Governo manca pure una presa di posizione chiara sul rapporto che prima avevamo col Miur, che aveva firmato un protocollo con tutte le associazioni per fare attività di memoria, con studenti e scuole. È il primo anno che non esiste un lavoro con le scuole, proprio per questo motivo. E bisogna rinnovare inoltre gli stanziamenti per la digitalizzazione degli atti di Ustica, in corso al Tribunale di Roma. Il nuovo Governo non li ancora rinnovati. Questi atti- rimarca la presidente dell’Associazione dei familiari di Ustica- servono per scrivere la storia, per far sì che queste carte arrivino agli storici”.

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