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VIDEO | Via libera dal Parlamento europeo alla riforma del Patto di stabilità. Ma l’Italia non lo vota

La direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri è stata approvata con 359 voti a favore, 166 voti contrari, 61 astensioni: solo tre eurodeputati italiani hanno votato a favore

Pubblicato:23-04-2024 17:48
Ultimo aggiornamento:24-04-2024 16:09
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riforma patto di stabilità
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di Alessio Pisanò

STRASBURGO – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la riforma delle regole del Patto di stabilità sulla base dell’accordo informale raggiunto con il Consiglio Ue il 10 febbraio. I regolamenti sul braccio preventivo e quello sul braccio correttivo sono stati approvati rispettivamente con 367 voti a favore, 161 voti contrari e 69 astensioni e con 368 “sì”, 166 “no” e 64 astensioni. La direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri è stata approvata con 359 voti a favore, 166 voti contrari, 61 astensioni. L’Italia, dal canto suo, è stata pressochè estranea all’approvazione: su 76 eurodeputati italiani, infatti, solo tre hanno votato a favore e nessuno dei grandi partiti. Il centrodestra, infatti, si è astenuto. Così ha fatto il Pd, in polemica con il governo Meloni. E il M5s ha invece votato contro, per contestare il ritorno dell’austerity e i tagli.

L’obiettivo principale della riforma è garantire finanze pubbliche sane e sostenibili, promuovendo al contempo una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme in settori strategici come il digitale, la transizione verde, il sociale e la Difesa. La “revisione della governance economica dell’Ue si presenta più favorevole agli investimenti, più adatto alle realtà di ciascun Paese e più flessibile”, si legge in una nota del Parlamento.


IN ARRIVO NUOVE NUOVE REGOLE

Secondo le nuove regole relative alla “traiettoria di riferimento” tutti gli Stati dovranno intraprendere un percorso di aggiustamento fiscale, mantenendo l’obbligo per i governi di presentare piani strutturali di bilancio nazionali a medio termine. I Paesi con un debito eccessivo saranno tenuti a ridurlo in media dell’1% all’anno se il loro debito è superiore al 90% del Pil, e dello 0,5% all’anno in media se è tra il 60% e il 90%. Le capitali avranno la possibilità di estendere i piani strutturali di tre anni supplementari oltre ai quattro standard per raggiungere gli obiettivi concordati. Con le nuove regole, tutte le spese nazionali per il cofinanziamento dei programmi finanziati dall’Ue saranno escluse dal calcolo delle spese di un governo, creando così incentivi agli investimenti.

GENTILONI: ITALIA CONTENGA SPESA, MA SOSTEGNO DA RISORSE PNRR

Per l’Italia l’approvazione della riforma del Patto stabilità “rappresenta una doppia sfida” in quanto “le politiche di bilancio prudenti sono indispensabili per un Paese con un deficit e un debito così elevati, ma al tempo stesso c’è la necessità di andare avanti con gli investimenti pubblici che sostengono l’economia”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in un punto stampa a margine del voto del Parlamento europeo sull’approvazione finale delle nuove regole del Patto di stabilità e crescita. Le nuove regole di bilancio “più semplici” e le grandi disponibilità “delle risorse del Pnrr andranno in soccorso agli sforzi dell’Italia” di contenere la spesa. “Direi che è una buona giornata che rende il nostro Patto di stabilità forse un po’ più intelligente”, ha concluso il commissario.

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