
ROMA – La ‘Coda di cetaceo’, scultura realizzata da Pino Pascali nel 1966 e proveniente dalla Galleria civica d’arte moderna di Spoleto, ha fatto il suo ingresso a Roma all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro per essere sottoposta a un intervento conservativo in vista della mostra ‘Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano’, che aprirà il 16 marzo presso la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze (fino al 22 luglio 2018).
Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968), scultore, scenografo, performer, è un artista che ha sempre ‘giocato‘ con i materiali più diversi. L’opera appena accolta in Istituto, si legge sul sito dell’Iscr, appartiene alla serie delle cosiddette ‘finte sculture’ ispirate al mondo degli animali, opere tridimensionali eseguite montando la tela su un telaio appositamente sagomato.
La tela, successivamente dipinta con colore bianco o nero, come in questo caso, tensionata sul telaio diviene così il supporto per una scultura leggera, in quanto vuota, che contrasta con le forme riprodotte e le dimensioni dell’opera.
‘Coda di Cetaceo’ sarà sottoposta a indagini conoscitive e a un intervento conservativo da parte del Laboratorio di restauro dei Materiali dell’Arte contemporanea che già in passato è intervenuto su opere simili dello stesso autore (come i ‘Seni’ e la ‘Gravida’).
Il profilo della ‘Coda di cetaceo’ è l’elemento prescelto dalla Fondazione Museo Pino Pascali a Polignano a Mare (Bari) come elemento grafico del proprio logo.

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Nella foto qui sotto, la Coda di cetaceo
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