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Sgarbi: “Banfi come la pizza, è cultura popolare”

ROMA - “È una nomina che non è scandalosa come si dice. Lino Banfi manifesta una cultura popolare che è

Pubblicato:23-01-2019 12:41
Ultimo aggiornamento:23-01-2019 12:41
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ROMA – “È una nomina che non è scandalosa come si dice. Lino Banfi manifesta una cultura popolare che è tra i temi che l’Unesco propone tra i vincoli immateriali. Ci sono le feste popolari e religiose come la Macchina di Santa Rosa o la Varia di Palmi. La pizza, ad esempio, è diventata un bene dell’Unesco. Banfi è coerente con la pizza. Il problema in realtà è Di Maio. La sua agenda, per la povertà della sua formazione e difettosa cultura, non aveva nomi come Riccardo Muti o Andrea Bocelli che rappresentassero una dimensione più alta della cultura italiana. Il problema è un limite della conoscenza di Di Maio. Banfi è un comico e non a caso l’intera impresa di Di Maio nasce da un comico. Banfi è coerente con Grillo”. Così Vittorio Sgarbi, intervenuto ai microfoni de ‘L’Italia s’è desta’ condotta da Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per parlare della nomina di Lino Banfi nella commissione italiana per l’Unesco.

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“Una persona laureata come Tremonti ha 1.000 nomi in rubrica. Io ne ho 28mila. Di Maio- continua Sgarbi- giovane ragazzo di campagna di Pomigliano, avrà 5 nomi tra i quali c’è Banfi. Ripeto che la commissione è inutile come l’Unesco ma ha una potente funzione promozionale. L’unico effetto che ha avuto è di sputtanamento per Di Maio, quindi non possiamo far altro che esserne contenti”.

“Già l’Unesco è un ente inutile e lo è ancor di più la Commissione italiana- dice poi Sgarbi- Questa commissione è consultiva. Non c’è un grande danno insomma”.

Salvini ha sottolineato questa scelta parlando di Jerry Calà, Umberto Smaila e Renato Pozzetto… “Salvini è stato bravo invece a indicare Bocelli. È popolare e colto. Il fatto che abbia replicato alla scelta di Di Maio nominando Jerry Calà, Smaila e Pozzetto significa che ha sottolineato l’errore di Di Maio. Ha accentuato i contrasti tra Lega e Movimento 5 Stelle. Siamo vicini alla rottura del contratto” conclude Sgarbi.

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