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Halle Bailey è La Sirenetta: “Ho sempre voluto essere lei per la mia comunità”

La versione live action del classico d’animazione Disney debutta il 24 maggio al cinema con Disney. L’intervista ai protagonisti, in collegamento da Londra

Pubblicato:22-05-2023 17:32
Ultimo aggiornamento:22-05-2023 17:32

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ROMA – “Quando ero piccola amavo davvero la principessa Ariel. Ho sempre voluto essere la sirenetta. È significativo e importante per me interpretare e rappresentare questa versione per la mia comunità e per tutte le bellissime bambine e i bellissimi bambini ‘black’ e ‘brown’ che meritano di vedersi in spazi come questi, in ruoli come questi“. Così l’attrice Halle Bailey (insieme alla sorella Chloe formano il duo Chloe x Halle, che ha ottenuto cinque nomination ai Grammy Award) ha commentato le polemiche nate sulla scelta di scritturare Halle come sirenetta perché afroamericana.

La meravigliosa performance di Halle, però, è la risposta ad ogni dissenso. “La gente non capisce quanto sia importante vedere qualcuno che ti assomiglia, che ha la tua pelle. È un aspetto – prosegue Bailey – che incide anche sulla fiducia in se stessi, soprattutto quando si è giovani. Mi sento davvero onorata di far parte di questo film e di vedere questo splendido ‘melting pot’ di razze e di persone. Sono davvero felice di far parte di tutto ciò. Credo che renderà felici anche molte persone”, ha concluso la giovane attrice.

Il 24 maggio arriva nelle sale italiane con Disney ‘La Sirenetta’, rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione Disney nel 1989. Nel film – diretto da Rob Marshall e accompagnato dalle canzoni di Howard Ashman e Alan Menken, che ha scritto nuovi brani insieme a Lin-Manuel Miranda – anche Jonah Hauer-King nel ruolo del principe Eric, Javier Bardem in quello di Re Tritone, Melissa McCarthy in quello della malefica strega del mare Ursula, Noma Dumezweni in quello della regina Selina, Jacob Tremblay è la voce del pesciolino Flounder, Daveed Diggs quella del granchio Sebastian (nella versione italiana è doppiato da Mahmood) e Awkwafina quella del gabbiano Scuttle, reso qui di genere femminile.


Nel film c’è anche un po’ di Italia. Alcune scene sono state girate in Sardegna. “Lì c’è il mare più bello del mondo, sarebbe bello ritornarci. I ricordi più belli delle lavorazioni del film sono legati a quei luoghi”, ha detto Bailey.

In collegamento da Londra, l’agenzia Dire ha inoltre incontrato Jonah Hauer-King e Daveed Diggs e Jacob Tremblay. “Penso che sia molto importante rendere le storie più inclusive perché credo che ogni bambino e ogni bambina debba avere la possibilità di guardare un film e trovare un personaggio con il quale relazionarsi e connettersi”, ha sottolineato Jacob Tremblay. “Dato che siamo un pubblico più moderno è stato necessario modernizzare il film”, ha aggiunto Diggs.

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