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Banca Etruria, il cronoprogramma di Ghizzoni: gli incontri minuto per minuto

L'audizione piu' attesa era quella di Federico Ghizzoni, personaggio schivo oltre la media dei gia' schivi banchieri

Pubblicato:21-12-2017 07:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:00

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ROMA – Era l’audizione piu’ attesa: Federico Ghizzoni, personaggio schivo oltre la media dei gia’ schivi banchieri, prende la parola in apertura di seduta e racconta minuto per minuto il cronoprogramma dei suoi “rapporti” e “incontri” sulla vicenda di Banca Etruria.

Il primo contatto con Etruria ci fu il 1° settembre 2014 tramite l’advisor Mediobanca e il 3 dicembre si tenne un incontro tra i vertici delle due banche per valutare un eventuale investimento di Unicredit. L’incontro con la ministra Boschi nel quale si parlo’ di Etruria avvenne il 12 dicembre. In totale Ghizzoni ha raccontato di aver visto Maria Elena Boschi per 3 volte, ma solo in una occasione si parlo’ dell’istituto di Arezzo (il 12 dicembre 2014).

“La prima discussione che Unicredit ebbe al suo interno su Etruria fu il 1° settembre 2014- ha riferito- quando ci fu un contatto con Mediobanca che agiva da advisor alla ricerca di investitori. Fummo contattati per lettera e ci fu chiesto se eravamo interessati a una eventuale acquisizione. Rispondemmo il giorno dopo che non avevamo interesse, eravamo orientati in quel periodo a investire all’estero”.


Il 6-7 settembre del 2014, “ero presente al Forum Ambrosetti come spettatore, incrociai la ministra Boschi ma non ebbi alcun contatto con lei“, ha continuato Ghizzoni.

Poi, l’11 settembre “ebbi un incontro in largo Chigi con la ministra, partecipo’ anche Giuseppe Scognamiglio, capo delle relazioni istituzionali di Unicredit. Fu un incontro di natura istituzionale, si parlo’ della politica del governo Renzi, di riforme, fu un discorso molto generale sulle banche ma non si parlo’ di specifiche banche” bensi’ “delle normative in arrivo della Bce, era il periodo del passaggio della vigilanza dalla Banca d’Italia alla Banca centrale europea”.

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A fine ottobre 2014, ha ricordato Ghizzoni, “ci fu una richiesta di Banca Etruria per fissare incontro con il sottoscritto. Alla mia segretaria fu anticipato che erano al corrente organi istituzionali, io pensai alla vigilanza di Bankitalia“. Il 5 novembre “Nicastro, allora dg di Unicredit, era stato contattato dal presidente Rosi e dal dg di Etruria per sondare un eventuale interesse a investire in Etruria. L’appuntamento fu fissato per il 3 dicembre”.

Poi, ancora, ha raccontato che il 4 novembre ci fu “un altro incontro con la ministra Boschi in occasione della celebrazione dei 15 anni di Unicredit. Anche in questo incontro non ci fu occasione per discorsi di tipo bilaterale. Mi disse sentiamoci prima di fine anno” e allora fu fissato l’incontro del 12 dicembre. Il 12 dicembre avvenne l’incontro con la ministra nel quale Maria Elena Boschi chiese al numero uno di Unicredit se era intenzionato a valutare un intervento su Banca Etruria.

Tornando al 3 dicembre, nel colloquio con i vertici di Etruria, ha illustrato Ghizzoni, “mi fu presentata la situazione della banca, mi dissero che Etruria doveva trovare una soluzione urgente perche’ correva il rischio del commissariamento a febbraio 2015, mi fu illustrato il piano di ristrutturazione. Mi chiesero se c’era l’interesse di intervenire nel capitale di Etruria, risposi che era molto difficile, i tempi erano molto ristretti e dissi anche che c’era un fattore esterno dirimente su qualsiasi acquisizione che era il passaggio alla vigilanza europea”. Ghizzoni ha sottolineato che i grandi istituti stavano “aspettando la definizione dei nuovi ‘capital ratios’ delle banche, tutti si aspettavano un inasprimento a gennaio”.

Il 13 gennaio 2015 arrivo’ la mail di Carrai che lo sollecitava a dare una risposta su Etruria e il 29 gennaio Unicredit rispose a Etruria che non era interessata.

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Infine, il 24 febbraio 2015, quando l’istituto di Arezzo era gia’ stato commissariato, la Vigilanza della Banca d’Italia contatto’ Ghizzoni per chiedergli se a scenario mutato Unicredit volesse riconsiderare un intervento. L’ex amministratore delegato confermo’ di non essere interessato.

di Luca Monticelli, giornalista professionista

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