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Referendum, l’idea dei 5 Stelle: “Il seggio è superato meglio il ‘televoto’ digitale”

Ad inoltrarsi su questo tema è Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna e referente della funzione Sharing di Rousseau

Pubblicato:21-09-2020 12:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:55

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BOLOGNA – Nel bel mezzo delle votazioni per il referendum sul taglio dei parlamentari e di diverse tornate regionali e amministrative, dal M5s parte l’idea di mandare in soffitta il voto così come conosciuto da generazioni per passare a quello digitale, da esprimere a distanza utilizzando il proprio pc o il proprio smartphone. Ad inoltrarsi su questo tema è Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna e referente della funzione Sharing di Rousseau

“Andare a votare con una matita copiativa, su un pezzo di carta, in un box di legno, dentro una scatola di cartone, nella stanza di una scuola appositamente stravolta per l’occasione… ogni volta mi sembra sembra più fuori dal tempo. Senza contare l’esercito di scrutatori, segretari e presidenti mobilitato“, scrive il grillino su Facebook. “Quest’anno la sensazione è ancora più marcata- continua Piazza- dopo l’impennata nell’utilizzo delle tecnologie digitali in ogni campo della nostra vita. Chiudere di nuovo le scuole, trasformarle in seggio dopo tutte le precauzioni e le sanificazioni fatte (nella scuola di mio figlio piccolo mi facevano persino mettere i copriscarpe), distribuire 15,1 milioni di mascherine e 315.000 litri di gel igienizzante… Sembra anacronistico solo a me?“. 

Così come risulta “sempre più indigesto” spendere ogni volta centinaia di milioni di euro, aggiunge il pentastellato, perchè con la stessa cifra “potremmo offrire un lettore di impronte digitali da collegare al Pc agli elettori che già non lo avessero integrato nel loro smartphone e mettere in piedi un sistema di voto digitale. Risolvendo in un colpo solo anche il problema di voto dei fuori sede, dei lavoratori all’estero, delle persone impossibilitate a votare per altri impedimenti anche fisici”. In aggiunta a questo sistema digitale, “potremmo comunque aprire qualche seggio (a Bologna ne basterebbero circa sei, uno in ogni sede di quartiere)- propone Piazza- per chi non ha dimestichezza con le tecnologie digitali e avremmo ricompreso tutti e coperto ogni esigenza, assicurando a tutto il sacrosanto e importantissimo diritto al voto (anzi potenziandolo rispetto ad ora)”.


In altre parole: “Potremmo votare (esercizio praticamente annuale in Italia) senza stravolgere il paese e senza spendere cifre assurde assicurando la possibilità davvero a tutti”, sottolinea il grillino bolognese.

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