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A Roma cumuli di immondizia per le strade, sarà così almeno fino a fine giugno

50% dei mezzi in servizio, raggiunto l'accordo azienda-sindacati su lavoro domenicale

Pubblicato:21-06-2023 16:18
Ultimo aggiornamento:21-06-2023 16:18

rifiuti roma
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ROMA –  I cittadini di Roma dovranno pazientare almeno fino a fine giugno. Prima di allora continueranno a vedere i rifiuti in terra. Ad oggi sono più o meno 600 le tonnellate di immondizia attorno ai cassonetti e negli ultimi due giorni i mezzi di Ama hanno saltato circa il 15% dei giri di raccolta.

IL PROBLEMA DEI MEZZI CHE MANCANO

Le cause (stavolta) dell’ennesima criticità che vive Roma sotto questo fronte sono tre. Innanzitutto i mezzi. Da un paio di settimane quelli “idonei” al servizio sono solo il 50%, da qui il calo nei giri di raccolta (che di solito non subiscono scossoni quando la flotta è disponibile anche al 65%) e quindi l’immondizia che resta a terra. L’altra metà è nelle officine appaltate da Ama per le riparazioni ma prima dei primi giorni di luglio non sono attesi rientri in strada.

2500 TONNELLATE DI RIFIUTI ROMANI A SETTIMANA NON HANNO DESTINAZIONE

Poi c’è la questione degli sbocchi. La programmazione degli impianti terzi, da parte di Ama, verso cui inviare i rifiuti raccolti era stata tarata per giugno su una produzione di circa 16mila tonnellate settimanali. Ma il dato certificato dalla realtà è stato invece superiore alle 18mila tonnellate. Insomma, 2.500 tonnellate di rifiuti romani ogni settimana (almeno per ora) non hanno destinazione, soprattutto perché nel frattempo il Tmb di Viterbo è andato in manutenzione e l’impianto di trattamento meccanico della Csa (in provincia di Latina) vedrà dimezzata la sua capacità di trattamento (da 140mila a 70mila tonnellate) dopo un ricorso al Tar vinto dalla Rida Ambiente perché quello stabilimento non rispettava le migliori tecnologie disponibili durante il processo industriale e lavorava anche i rifiuti indifferenziati, pur non avendo la sezione di stabilizzazione della matrice organica.


IL PROBLEMA DELLE RIMESSE

Ad acuire i problemi sulla raccolta anche una nuova organizzazione delle rimesse, per cui i turni di partenza dei mezzi per la raccolta non sono più scaglionati ma tutti alla stessa ora. In questo modo può capitare che un autista debba aspettare il rientro del suo collega col mezzo prima di iniziare il suo primo giro di raccolta, anche se il suo turno di lavoro è già iniziato. Questa mattina, ad esempio, nella rimessa di Rocca Cencia, secondo quanto risulta all’agenzia Dire, 22 autisti hanno dovuto aspettare diverso tempo prima di potere salire sul mezzo e iniziare effettivamente il servizio. Insomma, tempo e produttività persi.

LA SITUAZIONE RIFIUTI A ROMA DOVREBBE MIGLIORARE A LUGLIO

Con l’inizio del mese di luglio le cose dovrebbero progressivamente migliorare. Perché piano piano i mezzi rientreranno dalle officine, il tmb di Viterbo avrà terminato la manutenzione e i romani inizieranno ad andare in vacanza facendo diminuire la produzione dei rifiuti.

Intanto Ama e sindacati hanno trovato l’accordo sul lavoro domenicale. A fine mese scadrà la sperimentazione (durata un anno circa) che prevedeva il riconoscimento di un premio di produttiva, a salire fino a sfiorare i 200 euro, se un lavoratore (operatore e autista) garantiva la sua presenza dal sabato al lunedì (i tre giorni più critici) oppure due giorni i su tre oppure un solo giorno.

Questo meccanismo è finito. L’accordo, infatti, prevede che, al netto dei cosiddetti lavoratori “baricentrati” domenicali (cioè coloro che hanno l’obbligo da contratto di lavorare tutte le domeniche del mese o la metà), le domeniche saranno pagate a straordinario. Il che comporta un esborso da parte di Ama di 110 euro (più il 30% di oneri riflessi) per ogni operatore e 130 euro (anche qui va aggiunto il 30% di oneri riflessi) per ogni autista.

Ogni domenica Ama ha bisogno di 1.300 lavoratori in strada, tra operatori e autisti. Seicento circa sono “baricentrati”, gli altri saranno pagati a straordinario. Tuttavia, va ricordato che lo straordinario, secondo quanto risulta all’agenzia Dire da fonti sindacali, non può essere imposto ai lavoratori e chi aderisce a questo strumento potrà scegliersi il turno di lavoro, “condizionando” maggiormente in questo modo l’organizzazione del lavoro, differentemente da quanto avveniva con l’accordo sperimentale in scadenza. Perché in quest’ultimo caso, una volta data la disponibilità a lavorare nel weekend, non esisteva una scelta del turno di lavoro ma l’organizzazione era gestita in toto dal capo. Insomma, andranno trovate 700 persone disposte a lavorare le domeniche e soddisfatti i loro “desiderata” sui turni.

L’accordo siglato dall’azienda con Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel prevede anche la pietra tombale sull’iniziale decisione di Ama (poi congelata) di cancellare le oltre dieci voci tra indennità e compensi appannaggio delle varie categorie di lavoratori della municipalizzata, a partire dal 1983: “Continueranno a essere corrisposti esclusivamente al personale già in forza al 30 giugno 2023- si legge nell’accordo- Le menzionate indennità non troveranno invece applicazione nei confronti del personale assunto con effetto da date successive”.

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