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Ponte sullo Stretto, indagine dopo esposto della sinistra. Salvini: “Solo in Italia non si vogliono le opere pubbliche”

Dopo l'esposto presentato da Schlein, Fratoianni e Bonelli, la Procura di Roma ha aperto un'indagine sul progetto del Ponte dello stretto, al momento senza indagati e ipotesi di reato

Pubblicato:21-02-2024 12:19
Ultimo aggiornamento:22-02-2024 13:04
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ponte sullo stretto associazioni
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PALERMO – La Procura di Roma ha aperto un’indagine a seguito dell’esposto presentato dalla segretaria del Pd Elly Schlein, dal segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e dal deputato Avs Angelo Bonelli in merito al progetto del ponte sullo Stretto. Il fascicolo non ha ipotesi di reato né indagati al momento.

L’esposto, di nove pagine, si concentra sulle attività di progettazione e realizzazione dell’opera ed era stato illustrato dai firmatari una settimana fa. Nel documento si ripercorre la storia della riattivazione del progetto di un “collegamento stabile” tra Calabria e Sicilia che era stato interrotto nel 2012 e che “è stato riavviato” con il decreto legge del 31 marzo 2023.

L’esposto di Schlein, Fratoianni e Bonelli contiene la denuncia in merito al “diniego opposto più volte – si legge – dalla società Stretto di Messina” rispetto alle “richieste di fornire sia la relazione di aggiornamento al progetto, che l’atto negoziale con il contraente generale” dell’opera, il consorzio Eurolink.


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SALVINI: “DENUNCIATO DAL PD, MA PONTE SU STRETTO È DIRITTO MILIONI DI ITALIANI”

Il ponte sullo Stretto “serve a unire milioni di siciliani, serve a inquinare di meno, a viaggiare più in fretta. Mi hanno denunciato… Io ho visto che il Pd ha fatto una denuncia alla Procura della repubblica perchè vogliamo fare il ponte. Il ponte è un diritto di milioni di italiani di viaggiare più velocemente, più sicuri”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini a ‘Mattino Cinque’.
Quindi, prosegue, “mi domando perchè uno debba dire no a un ponte , all’alta velocità, a una diga, a una ferrovia, solo in Italia la sinistra riesce a dire di no alle opere pubbliche“.

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