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Giornalismo, Pisanò (Total Eu): “A Bruxelles si incontrano due mondi”

Il direttore di Total Eu presenta il corso di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti che si svolgerà il 2, 3 e 4 marzo nella sede di Roma della Dire

Pubblicato:21-02-2023 14:39
Ultimo aggiornamento:21-02-2023 14:39
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alessio_pisanò
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ROMA – Fare informazione giornalistica sull’Unione europea è un po’ come raccontare due mondi, quello nazionale e quello comunitario, che si incontrano e si influenzano di continuo: ne è convinto Alessio Pisanò, direttore a Bruxelles del service di produzione audiovisiva Total Eu. Di prospettive che si condizionano a vicenda, e delle sfide del lavoro quotidiano di redazione, il cronista parlerà in occasione di un corso di formazione del Parlamento europeo. L’appuntamento, per giovani giornalisti, content creator e operatori dell’informazione, è in programma a Roma il 2, 3 e 4 marzo nella sede dell’agenzia di stampa Dire.

Secondo Pisanò, “vivere e raccontare l’Europa è un po’ come essere tra due mondi diversi, quello della politica, dell’economia e della società italiane e quello della politica, dell’economia e della società europea“. La tesi, allora, è che per un giornalista occuparsi di Ue non è occuparsi di ‘esteri’. “Il reporter deve stare più che mai sul ‘pezzo’, perché lavora quotidianamente sia sulla politica interna italiana che arriva a Bruxelles che sulla politica europea che arriva a Roma – sottolinea Pisanò – Ha l’obbligo di essere aggiornato su entrambe le realtà e sul loro dialogo continuo“.

Secondo il direttore di Total Eu, “Bruxelles si trova in Belgio ed è una delle capitali dell’Unione ma da un certo punto di vista lavorare in questa città è come lavorare in Italia, perché si seguono gli eurodeputati italiani, che spesso usano il Parlamento europeo come ‘terza Camera’”. Le politiche nazionali, con le priorità e gli interessi dei singoli Stati membri, entrano poi nell’agenda di Bruxelles in più modi. “Penso al Consiglio Ue – dice Pisanò – dove i ministri dei Ventisette si ritrovano per discutere le proprie politiche di competenza su temi disparati”.


Anche in questo caso, però, i condizionamenti sono bidirezionali. “C’è una politica europea – sottolinea il direttore di Total Eu – che in Italia e in tutti i Paesi membri ha ricadute decisive”.

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