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VIDEO | Memoria, studenti a Birkenau con i sopravvissuti

CRACOVIA (Polonia) - Con la

Pubblicato:21-01-2019 11:27
Ultimo aggiornamento:21-01-2019 11:27

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CRACOVIA (Polonia) – Con la visita al campo di Birkenau è entrato nel vivo il viaggio della Memoria organizzato dal Miur. Sotto una fitta nebbia e con una temperatura scesa a 10 gradi sotto lo zero, i circa 100 studenti delle scuole hanno affrontato il giorno più lungo e più impegnativo. Sia a livello fisico che emotivo.

Attraverso i racconti dello storico della Shoah, Marcello Pezzetti, e di Andra Bucci – una delle sorelle sopravvissute ai campi, insieme a Tatiana – i ragazzi hanno toccato con mano l’orrore compiuto dal regime nazista. Ascoltare i ricordi di chi quell’inferno lo ha vissuto in prima persona non è come leggerlo sui libri: “Ogni volta che torno qui– ha raccontato Andra Bucci all’agenzia Dire- la sensazione è sempre la stessa. Il senso di angoscia non si affievolirà mai“. Tuttavia, “continuerò a portare la mia testimonianza finché le forze me lo permetteranno. È importante che le nuove generazioni attraverso la conoscenza imparino il rispetto, la tolleranza e l’amore per il prossimo”. Andra – che all’epoca della deportazione aveva appena 4 anni – ha ripercorso i terribili momenti dell’arrivo dentro al campo. Il vagone, l’assordante abbaiare dei cani delle SS, la selezione, la separazione dalla madre, l’odore nauseabondo durante tutto il viaggio durato per settimane. 


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Una studentessa, ieri sera, dopo la proiezione del film di animazione ‘Le stelle di Andra e Tati’ ha chiesto alla prima come avessero fatto a non impazzire. “Quando ti trovi in un contesto del genere- ha spiegato- sei troppo impegnato a sopravvivere per pensare a impazzire. Poi i bambini sono più in grado di adattarsi alle situazioni, e noi siamo riuscite a trarre felicità anche dalle cose più piccole”.

Andra e Tati sono le più giovani italiane a essere sopravvissute ai campi: “Dopo questa esperienza- ha raccontato ancora Andra- abbiamo avuto una vita normale. Siamo state fortunate, eppure da tutto questo siamo marchiate”. Dentro e fuori. “Ci chiedono perché non ci siamo cancellate il tatuaggio: non possiamo farlo, fa parte di noi. Come un neo”.

Ad accompagnare i ragazzi, oltre ai rappresentanti del Csm, dell’Anm e dell’Ucei, anche il capo Gabinetto del Miur, Giuseppe Chiné: “Il Miur deve educare i ragazzi e far conoscere anche la storia tremenda del Novecento. È un viaggio di ricordo che permette agli studenti di condividere le testimonianze. Un conto è studiare a scuola- ha aggiunto- un’altra cosa è vedere con i propri occhi l’orrore e ascoltare i racconti dei sopravvissuti”.

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https://youtu.be/8WLOvnhObzM

A chiudere la due giorni tra Cracovia e i campi di sterminio nazisti, la visita al museo di Auschwitz. Qui gli oltre 100 studenti delle scuole di tutta Italia, dopo aver ascoltato le testimonianze delle sorelle Andra e Tatiana Bucci a Birkenau, hanno visto con i loro occhi ciò che è rimasto di uno dei più grandi genocidi del 900. Un mucchio di occhiali, protesi, scarpe (molte delle quali appartenute a bambini) e capelli. Questo è quanto esposto nelle vetrine dei blocchi del campo di Auschwitz, ieri luogo di morte per oltre un milione e 100mila persone, oggi spazio espositivo che quelle persone ha il compito di ricordarle.

Di particolare interesse, il blocco dedicato ai rom, sinti e caminanti anch’essi vittime della ferocia nazista. “Qui sono morti 20mila rom- ha detto Santino Spinelli, presidente ‘FederArteRom’- e se ne parla solo da qualche anno. Noi siamo gli unici ad aver fatto una rivolta dentro al campo: centinaia di donne e uomini si sono battuti contro le SS solo con pietre, sassi e la forza delle mani”. Al termine della visita, le autorità del Miur, dell’Ucei, dell’Anm e del Csm hanno deposto una corona di fiori nel cosiddetto ‘muro della morte’.

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