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Più flessibilità e interdisciplinarità, Bernini firma la riforma delle classi di laurea

La ministra Bernini: "Questo è solo il primo passo, ora il percorso deve andare avanti verso la flessibilizzazione".

Pubblicato:20-12-2023 16:24
Ultimo aggiornamento:20-12-2023 16:24
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ANNA MARIA BERNINI MINISTRO UNIVERSITA'
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ROMA – Percorsi più flessibili e maggiore interdisciplinarità. Su questi pilastri poggia la riforma delle classi di laurea, uno dei target previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza che trova un primo compimento con la firma del decreto da parte della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Lo comunica una nota dell’Ufficio stampa del Ministero dell’Università e della ricerca.

La nuova cornice, adottata su proposta del Consiglio universitario nazionale (CUN) e che ha ricevuto il parere positivo delle commissioni parlamentari, consentirà alle Università di promuovere la creazione di percorsi di laurea interdisciplinari, riducendo i vincoli relativi ai crediti formativi da assegnare ai vari ambiti disciplinari, e consentendo così la costruzione di percorsi maggiormente innovativi. Si tratta di un primo importante contributo al superamento della visione fondata sui programmi di studio vincolati da un sistema di crediti formativi basato su settori disciplinari circoscritti, prediligendo un ampliamento degli stessi e l’interdisciplinarietà dei corsi di studio.

Inoltre, aumentano le possibilità per gli studenti di personalizzare il piano di studi individuale, comprendente anche attività formative diverse da quelle previste dal regolamento didattico, purché in coerenza con l’ordinamento del corso di studi dell’anno accademico di immatricolazione. Le Università dovranno provvedere alle modifiche dei vigenti regolamenti didattici di atenei, con riferimento all’introduzione di nuovi corsi, a decorrere dall’anno accademico 2024/2025 e sono tenute a completare l’adeguamento entro l’anno accademico 2025/2026. Il decreto è pubblicato nelle more dei controlli della Corte dei conti.


BERNINI: QUESTO E’ SOLO IL PRIMO PASSO

Intervistata dall’agenzia Dire, la ministra ha commentato: “Considero questo modello delle classi di laurea come l’inizio di un percorso di sempre maggiore e progressiva flessibilizzazione. Per riuscire a stare al passo con i tempi e con l’innovazione bisogna fare fusione di competenze, di saperi. Bisogna ibridare. Questo è il primo passo di un percorso che deve andare avanti”.

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