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ROMA – Nell’aula del Senato e’ ripresa la discussione generale sulla legge di bilancio. In giornata il governo si e’ impegnato a presentare il maxiemendamento tra le ore 15 e le 16. Quindi ci sara’ una nuova discussione generale sulla fiducia e alle 22 inizieranno le dichiarazioni di voto in diretta tv. La prima chiama sulla fiducia dovrebbe iniziare alle 23 con la proclamazione del voto attesa per le 24.
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Dopo le comunicazioni di ieri del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il parere di Bruxelles che non aprirà la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, ieri sera il governo ha depositato in commissione la lettera inviata alle autorità europee e gli emendamenti che recepiscono l’intesa sulla manovra. E’ probabile a questo punto che il maxiemendamento con tutte le misure della manovra non arrivi prima di domani.
Il deficit è stato rivisto al ribasso ulteriormente e nel 2019, come emerge dalle tabelle, si attesterà al 2% anzichè al 2,04%. Nel 2020 l’indebitamento sara’ all’1,8% del pil e nel 2021 all’1,5%.
Queste le misure principali contenute nel pacchetto del governo arrivato in serata al Senato.
Clausole di salvaguardia che prevedono un rincaro di 23,1 miliardi nel 2020 e di 28,8 miliardi nel 2021. Effetto anche sulle accise che salgono di 400 milioni l’anno dal 2020. Le clausole che Lega e M5s avevano ereditato dal Pd valevano invece 19,2 nel 2020 e 19,6 nel 2021.
Nel 2019 il fondo cala da 15,7 a 11 miliardi. Le risorse per il reddito di cittadinanza passano da 9 a 7,1 miliardi mentre Quota 100 cala da 6,7 miliardi a 3,9 miliardi. Nel 2020 il reddito scende da 9 a 8 miliardi e 8,3 miliardi a partire dal 2021. Quota 100 aumenta invece dal secondo anno: da 7 miliardi a 8,3 nel 2020, 8,6 miliardi nel 2021 e 8,1 miliardi nel 2022.
Tra i 100 mila e i 130 mila l’aliquota è stata fissata al 15%; al 25% per la fascia 130-200 mila; 30% tra 200 mila e 350 mila. Del 35% fino a 550 mila e oltre al 40%.
Saranno rivalutate al 100% fino a 1.522 euro (ossia 3 volte l’assegno minimo) mentre per gli importi superiori l’indicizzazione delle pensioni verrà ridotta fino al 40% sopra nove volte il minimo.
Entro aprile arriverà il nuovo programma di dismissioni immobiliari che punta a raccogliere almeno 950 milioni aggiuntivi nel 2019. Tra i beni saranno valorizzate anche le caserme in disuso.
Arriva l’imposta sui servizi digitali che si applica ai soggetti che hanno ricavi non inferiori a 750 milioni di euro e prevede un’aliquota del 3%.
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