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Ustica, un militare Usa: “Quella sera guerra aerea nei cieli, furono abbattuti due Mig libici”

A parlare, dopo 37 anni, è un ex militare della Marina americana che si trovava sulla Saratoga

Pubblicato:20-12-2017 06:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:00

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ROMA – Un militare americano che all’epoca dei fatti era marinaio sulla nave Saratoga (con cui gli Usa pattugliavano il Mediterraneo), decide di parlare ora per la prima volta ora, dopo 37 anni, e racconta che quella sera vennero abbattuti due Mig libici durante un’operazione della Nato. in cui erano coinvolte anche una portaerei inglese e una francese. Una rivelazione che aggiunge un nuovo tassello nella ricerca della verità sulla strage di Ustica, mistero italiano mai risolto, e che conferma l’ipotesi che il Dc 9 Itavia sia caduto, dopo essere stato colpito per errore, in uno scenario di guerra aerea. Il militare, che si chiama Brian Sandlin, ha 57 anni e parlerà questa sera durante la trasmissione Atlantide (La 7) condotta dal giornalista Andrea Purgatori, che l’altra sera ha dato qualche anticipazione a Otto  e mezzo. Oggi ne parla diffusamente il Corriere della sera. L’intervista al militare è stata registrata in Texas.

Il militare racconta che la sera del 27 giugno 1980, mentre si trovava sulla Saratoga (ancorata non lontano da Napoli) vede passare due Phantom che sarebbero stati di ritorno da una ‘missione’, quella di abbattere due Mig della Libia che volavano proprio lungo la traiettoria aerea del Dc-9 (in viaggio da Bologna a Palermo), che esplose in volo causando 81 vittime. A spiegare ai marinai cosa accadde, sempre secondo quanto dirà questa sera Sandlin, fu il loro capitano, che li informò dell’abbattimento dei due Mig libici da parte della Nato: “Ci informò che durante le nostre operazioni di volo due Mig libici ci erano venuti incontro in assetto aggressivo e avevamo dovuto abbatterli”, sono le parole dell’ex marinaio.

Il militare, che spiega di non aver parlato fino a oggi per paura (un ufficiale della Marina in pensione morì in circostanze misteriose e lui collegò la cosa alla conoscenza di dettagli scomodi), nell’intervista racconta anche del clima surreale che si respirava sulla nave nei giorni successivi. Silenzio totale, gelo, sensazione che fosse accaduta una cosa enorme, che potrebbe essere proprio l’abbattimento di un aerei civile per errore, per esempio, anche se Sandlin non lo dice esplicitamente. Oggi che gli scenari internazionali sono cambiati, ha deciso per la prima volta di raccontare cosa vide dalla nave quella notte.


di Marcella Piretti, giornalista professionista

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