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La Nutella compie 60 anni: ecco com’è nato il nome

Il 20 aprile 1964 dalla fabbrica di Ferrero ad Alba uscì il primo vasetto

Pubblicato:20-04-2024 09:30
Ultimo aggiornamento:19-04-2024 15:23
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NUTELLA VEGANA
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ROMA – “Si mise alla finestra a fissare il fiume e poi si girò e mi disse: ‘Nutella’. Io lo guardai come si guarda un matto e gli dissi: ‘Ma di cosa parli? Cos’è Nutella?’ E lui, come se avesse una visione, mi rispose: ‘È il nome del prodotto che correrà nel mondo’. Maria Franca Fissolo Ferrero racconta al Corriere della Sera il giorno in cui Michele Ferrero diede il nome alla Nutella, la crema di nocciole più amata nel mondo. Era il 20 aprile del 1964 quando dalla fabbrica di Ferrero ad Alba uscì il primo vasetto. Sessant’anni dopo, è uno dei prodotti del made in Italy più famoso a livello globale, celebrato con una giornata mondiale, Nutella Day, ogni 5 febbraio.

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LA NASCITA DELLA NUTELLA

“Eravamo a Francoforte dove c’era stata una celebrazione della nostra attività tedesca“, racconta Fissolo Ferrero, attualmente presidente di Ferrero International, nell’intervista di Mario Calabresi al Corriere della Sera. “Alle 17.30 tornammo in albergo, c’era anche sua madre e dovevamo andare a cena alle 18, come si usava in Germania. Lui però disse che sarebbe uscito un attimo. La finestra della stanza affacciava sul Meno e lo vedevo camminare avanti e indietro lungo il fiume insieme al suo più stretto collaboratore, Severino Chiesa”.


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“Passò mezz’ora, poi un’ora”, prosegue “sua madre impaziente voleva scendere a chiamarlo, io la trattenevo dicendole che doveva avere qualcosa di importante per la testa. Dopo due ore scesi io e lo incrociai nella hall, salimmo in ascensore e lui mi disse: ‘Maria, non dirmi niente, la mia testa deve essere libera, lasciami ancora un momento di tempo perché ci sono quasi arrivato’”. Poi il lampo: “Si chiamerà Nutella”.

La vedova Ferrero ha ricordato di aver visto in Michele quella ‘febbre negli occhi’ anche in un altro momento, quando ideò l’ovetto Kinder. “Per convincere le mamme e le nonne a comprarlo, mi spiegò, doveva metterci più latte e meno cacao e una sorpresina dentro. E poi si illuminò: ‘Sarà Pasqua tutto l’anno’”.

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