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FOTO | VIDEO | Giù la Vela Verde di Scampia, de Magistris: “Una bellissima lotta di popolo”

È entrata in funzione la prima pinza che inizierà a demolire le aree laterali della Vela Verde, la prima ad essere abbattuta nell'ambito del progetto Restare Scampia

Pubblicato:20-02-2020 11:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:01
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NAPOLI -“È una giornata bellissima per tutta Napoli e per tutta l’Italia”. Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris annuncia l’avvio dell’operazione di abbattimento della Vela Verde di Scampia, la prima ad essere demolita nell’ambito del progetto Start Scampia.
É entrata in funzione, infatti, la pinza che inizierà a demolire le aree laterali della struttura, che verrà giù entro 40 giorni. Altri 16 giorni saranno impiegati per smaltire il materiale di risulta. A Scampia erano presenti 7 edifici del complesso residenziale delle cosiddette Vele, costruite dall’architetto Franz Di Salvo con l’obiettivo di dare vita a una struttura con tanti spazi comuni, per creare un “nucleo di socializzazione” più che un condominio in senso stretto.
Tra le Vele, invece, si è diffuso lo spaccio di droga e, negli anni delle cosiddette faide di Scampia, sono diventate le piazze di spaccio più grandi d’Europa, il simbolo della Napoli di Gomorra dopo il grande successo della serie tv.

DE MAGISTRIS: “ABBIAMO DATO UN BEL CALCIO AI PREGIUDIZI SU SCAMPIA”

“Oggi abbiamo dato un bel calcio a tutto quel pregiudizio derivante dalla narrazione che Scampia è uguale camorra, che Vele è uguale gomorra.
La camorra c’è, ma quell’equazione ha fatto male a gente che ha vissuto in condizioni disumane. Non sono tutti camorristi, è un pregiudizio a cui abbiamo dato un calcio”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris durante l’avvio delle operazioni di abbattimento della Vela Verde di Scampia, la prima ad essere abbattuta. “Oggi è uno di quei momenti importantissimi – ha spiegato – del viaggio che stiamo facendo per la giustizia, la legalità, per i diritti. Oggi dimostriamo di non aver mollato, portiamo a casa una vittoria del Comitato Vele, dei cittadini che sono andati a Roma a conquistarsi dei diritti. La festa deve andare avanti, inizia oggi e finirà solo quando avremo abbattuto tre delle quattro Vele e l’ultima riqualificata, e quando avremo infrastrutture e servizi a Scampia. Abbiamo risorse per l’abbattimento, ma anche per la rigenerazione urbana, c’è la volontà politica, il popolo è con noi e lotta per questo”.
Per l’ex Pm il modello Scampia, con un progetto di riqualificazione che porta le firme degli abitanti, dell’università Federico II e dell’amministrazione comunale “è un modello per l’Italia e anche per l’Europa di democrazia partecipativa”. I residenti sono stati trasferiti in alloggi vicini alle Vele “e nessuno – ha assicurato de Magistris – resterà in un mezzo a una strada. Saranno sistemati in alloggi dignitosi e già oggi nei cantieri delle Vele lavorano i disoccupati di Scampia”.

COMITATO VELE: “ABBATTIAMO I MOSTRI DI CEMENTO E COSTRUIAMO LA DIGNITÀ DI UN POPOLO”

“Da qui parte un riscatto: abbattiamo i mostri di cemento e costruiamo la dignità di un popolo, dignità che ci è stata negata per troppo tempo“. Omero Benfenati è un abitante di Scampia e una voce del Comitato Vele, il gruppo che da 40 anni si batte per il destino del quartiere.
É proprio a chi ha creato quel comitato, lo storico attivista delle Vele Vittorio Passeggio, che il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ha voluto dedicare la giornata in cui è stata avviata l’operazione di abbattimento della Vela Verde.
“É la lotta interminabile di un popolo che non si è arreso e non si arrenderà – racconta Benfenati alla Dire – , chiediamo che le Vele siano abbattuti, che siano costruiti alloggi dignitosi, che il popolo di Scampia veda terminato il progetto di riqualificazione che porta la firma del comitato e del popolo delle Vele”.
Il Comitato ieri ha affisso uno striscione sulla Vela Verde, con la scritta “Questo è solo l’inizio” e oggi ha assistito all’avvio delle operazioni di abbattimento, mentre stasera ha organizzato una festa per il quartiere. E’ in fase di allestimento, infatti, il palco su cui stasera si svolgerà un concerto evento con artisti del territorio, da ‘Ntò a Zulù, da Enzo Dong a Franco Ricciardi, di fronte alla sede del Comitato. ” una festa di riscatto – dice Benfenati -, non vogliamo mai più essere etichettati come quelli brutti sporchi e cattivi, quelli delle Vele che per colpa di Gamorra hanno fatto il giro del mondo, qualificate come luoghi senza regole, e noi come persone a cui nessuno poteva accostarsi. Sulle prima pagine dei giornali c’era solo la parte esterna delle Vele, la parte negativa, ma dentro c’è un mondo straordinario di lotta, di resistenza, di comunità“.


CERULLO: “LA POLITICA HA STUPRATO PER DECENNI QUESTO QUARTIERE, ORA OCCHI SPALANCATI”

“La politica ha stuprato per decenni questo quartiere e può rimediare ascoltando la gente: il diritto al lavoro diventa altrettanto importante, altrimenti il degrado lo sposti ma degrado resta“. Emanuele Cerullo è un giovane scrittore di Scampia, nato e cresciuto nella Vela Azzurra, l’unica Vela che resterà in piedi al termine del progetto Restart Scampia.
Nel giro in cui partono le operazioni di abbattimento, Cerullo racconta alla Dire le contraddizioni del quartiere e le responsabilità di chi ha trasformato le Vele in un luogo conosciuto come enclave della camorra partenopea.
“Le Vele sono un fallimento istituzionale – dice Cerullo – e non del progetto architettonico di Franz Di Salvo, troppe volte demonizzato”. Le sette Vele, infatti, costruite tra gli anni ’60 e gli anni ’70, erano concepite come un vero e proprio centro di aggregazione per i residenti.
“Nel progetto – dice lo scrittore – erano previsti spazi di socialità, ascensori funzionanti. Invece qui ci sono strade larghe, sembrano quelle di Pyongyang, e la manutenzione è venuta a mancare da sempre, mentre i fondi della Cassa per il Mezzogiorno sono spariti improvvisamente. Ho vissuto qui dal ’93, anno in cui sono nato, fino al 2007, e so cosa vuol dire crescere qui”.
Cerullo plaude all’impegno del comitato Vele di Scampia che ha lottato perché le Vele venissero abbattute, ma ora chiede che si tenga “alta la guardia. Alcune persone che vivono nelle Vele Verde, Rossa e Gialla saranno trasferite nella Vela Celeste, che si riempirà nuovamente e torneranno le problematiche legate all’emergenza abitativa oltre che a quella occupazione. Bisogna tenere gli occhi spalancati, o tutti i problemi si ripresenteranno”.

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