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Centocelle, proprietaria Baraka: “Risposta dalla Regione, Comune mai visto”

"Spero in una sospensione del mutuo e in una risposta dei cittadini"

Pubblicato:19-11-2019 08:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:37

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ROMA – “Chiediamo un aiuto alle istituzioni, e devo dire che la Regione si è proposta, la disponibilità si è vista. Dal Campidoglio, invece, ancora nessun segnale. Il presidente del Municipio, Giovanni Boccuzzi, è scomparso, l’unico che si è visto è il consigliere del municipio Alessandro Stirpe”. A parlare è Flavia, storica proprietaria delle mura che ospitano il ‘Baraka bistrot‘, il locale dato alle fiamme il 9 novembre scorso in via dei Ciclamini, nel quartiere Centocelle di Roma. 

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Il pub infatti esiste da quasi un decennio, solo due mesi fa aveva cambiato gestione. “Come proprietaria delle mura, anche io sono stata danneggiata da quanto è accaduto. Il gestore dell’attività ha l’obbligo della bonifica, ma tutta la sistemazione della struttura è in mano mia- spiega Flavia- e io su quelle mura ho un mutuo. Spero che la banca mi venga incontro sospendendo il mutuo per un periodo, anche perché temo che quanto accaduto possa scoraggiare nuove persone a prendere in affitto il locale”. 


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Il ‘Baraka’ esiste dal 2010. Uno dei primi pub di Centocelle a svolgere attività di somministrazione ma anche culturali. Flavia e i suoi soci hanno lasciato l’attività due mesi fa, nelle mani di un nuovo gestore, Marco Nacchia: “Marco ha solo obbligo della bonifica. Mura, controsoffitti, la sistemazione della struttura è in mano mia”, aggiunge Flavia. “Qualche mese fa abbiamo deciso di lasciare la gestione del ‘Baraka’ per motivi personali. Il locale è sempre stato super attivo, eravamo in collegamento con vari centri sociali, facevamo comunicazione sociale, mostre, concerti, mettevamo in collegamento comitati, associazioni. Mai abbiamo ricevuto pressioni o minacce. La pista politica, a mio avviso, non c’entra”.

Su quanto è accaduto, sugli incendi che hanno colpito il suo negozio e ‘La Pecora elettrica’, Flavia non sa nulla, ma un’idea forse ce l’ha: “Urge una risposta perché le persone non devono avere paura. Chi compie questi atti, probabilmente vuole le strade libere per fare i propri comodi, meno riflettori ci sono e più possono fare quel che vogliono. L’incuria e la disattenzione dell’amministrazione a volte rischiano di agevolare certe situazioni: molte vie di Centocelle sono al buio. In via dei Ciclamini, davanti al ‘Baraka’, gli alberi non vengono potati da tempo e nascondono il locale agli occhi del resto della via”. Ma non tutto è perduto per Flavia: “Noi nutriamo tanta speranza. La cosa bella è che è nata un’assemblea libera e spontanea che sta unendo tutte le anime del quartiere: tutti uniti. Sta nascendo qualcosa d’importante e non c’è, a mio avviso, bisogno di militarizzare il quartiere”, conclude.

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