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ROMA – La Galleria Borghese ha riaperto oggi al pubblico. Ai fortunati che lo hanno visitato, circa un’ottantina fino al primo pomeriggio, il gioiello nel cuore verde di Roma ha saputo offrire uno spettacolo irripetibile: le grandi e meravigliose sale quasi deserte – spesso animate solo dalla presenza del personale – hanno lasciato tempo e spazio ai capolavori custoditi dalla Galleria.
“Il lusso è di tutti”, per dirla con le parole della direttrice Anna Coliva. E il lusso qui sono Bernini, Raffaello, Pietro Da Cortona. Da poter ammirare a lungo e senza rumore intorno. Così, la fase post emergenza coronavirus diventa il momento ideale per andare a visitare un museo come la Galleria Borghese, normalmente pieno di visitatori, tra i quali tantissimi turisti.
“Alla riapertura mancheranno i grandi flussi, quella delle masse enormi e la cui mancanza può dare infinite possibilità benché le conseguenze economiche saranno inevitabili. Ma l’opportunità di oggi è quella di vivere il museo come era vent’anni fa e che non immaginavamo potesse capitarci”, osserva Coliva.
Certo, le misure di sicurezza ci sono anche qui, dal termoscanner all’ingresso all’obbligo di mascherina fino agli ingressi contingentati e su prenotazione. I turni di visita, infatti, restano di due ore, ma il numero complessivo dei visitatori presenti è stato ridotto a 80 per turno.
“Con la riapertura- così infine Coliva- la possibilità è data a tutti i visitatori che possono fare una esperienza eccezionale: di godere e pretendere un lusso ineguagliabile, e cioè di sentire la differenza tra la nozione, l’immagine, la suggestione e l’esperienza vera. È un privilegio per tutti, un lusso di massa. Potremo sperimentare il piacere del contatto vero, fisico con l’opera d’arte, in un museo vuoto, silenzioso, accogliente. Bentornati a tutti”. Bentornata, Galleria Borghese.
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