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Dengue, l’infettivologo: “Abbiamo i vaccini ma non sono indicati per la popolazione italiana”

"Un po' di allarme c'è", dice direttore scientifico della Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Massimo Andreoni

Pubblicato:19-03-2024 14:31
Ultimo aggiornamento:19-03-2024 14:37

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ROMA – “Sicuramente la tropicalizzazione cui l’Italia, come altri Paesi del mondo, sta andando incontro e la globalizzazione sono elementi che fanno sì che alcune malattie che abbiamo sempre ritenuto esotiche siano ormai presenti in Italia e ogni anno abbiamo dei casi. Ma soprattutto abbiamo dei casi autoctoni, in cui le nostre zanzare, in particolar modo la zanzara tigre, è diventata capace di trasmettere questa infezione. Quindi un po’ di allarme c’è: dobbiamo dunque fare attenzione ed essere pronti a diagnosticare questi casi“. Interpellato sui pericoli che l’Italia corre per l’eventuale arrivo, con la stagione calda, dei virus Dengue, Chikungunya e Zika, ha risposto così all’agenzia Dire il direttore scientifico della Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Massimo Andreoni.

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“Sono malattie nuove- ha proseguito- e quindi per i medici è una nuova prova per cercare di imparare a riconoscere queste malattie e cercare di intervenire, eventualmente laddove iniziassero focolai epidemici, a distruggere le zanzare. Questo- ha concluso Andreoni- è quello che possiamo fare. Abbiamo anche dei vaccini ma che in questo momento non sono indicati nella popolazione italiana, perché fino a quando queste infezioni non diventeranno endemiche la vaccinazione certamente, e parlo della Dengue, non è indicata per la popolazione italiana”.


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