NEWS:

Diciotti, Nugnes: “Voto inopportuno, M5S ha perso parte della sua natura”

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print ROMA - La base del Movimento 5 Stelle ha

Pubblicato:19-02-2019 10:28
Ultimo aggiornamento:19-02-2019 10:28
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – La base del Movimento 5 Stelle ha detto no al processo a Matteo Salvini. Poco più di 50mila iscritti hanno votato sulla piattaforma Rousseau: il risultato, 59% al 41%, dice no all’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’interno sul caso Diciotti.

“Ritengo che il voto sia stato inopportuno”, commenta la senatrice 5 stelle Paola Nugnes a Circo Massimo, su Radio Capital, “La rete aveva già votato su questo punto quando abbiamo votato il programma, e io ed Elena Fattori l’abbiamo fatto presente a Luigi Di Maio con una lettera. Temevamo potesse essere un autogol. È una contraddizione forte, perché questa votazione fuori regolamento. Nell’articolo 4 dello Statuto, che è quello che regola le votazioni, quelle di questo tipo non sono previste”.

LEGGI ANCHE: Diciotti, l’ex M5s riesce a votare: “Rousseau non è affidabile”


Una forzatura nata dall’esigenza di salvare il governo, ma che Nugnes non condivide: “Per me bisogna cercare un altro mezzo per trovare le convergenze e non cedere passo passo a ricatti. Condivido l’idea di voler andare avanti per portare avanti il programma, ma questo cedere può essere deleterio per il M5S e per il Paese. Si sta disegnando un’idea di società respingente, che fa leva sui più deboli. Siamo in recessione etica e morale, si sta dando adito a una visione di chiusura e di respingimento che non appartiene al vero Movimento”.

C’è chi ha fatto notare che, rispetto all’elettorato del Movimento, 52mila votanti sono pochi: “Ma è un numero alto rispetto ad altre votazioni”, fa notare la senatrice, più volte in dissenso con la linea 5 stelle, “sono stati di più perché stavolta ha deciso di votare anche chi non era d’accordo”.

E c’è anche chi ha sollevato dubbi sulla regolarità del voto: “So che non c’è un controllo terzo, ma non posso sospettare manipolazioni. Anche perché un 40% a sfavore è un dato importante per questo tipo di votazioni”. Nugnes dice di fidarsi ancora del capo politico 5 stelle (“Non ho motivi di non fidarmi di Di Maio, anche se non ne condivido le strategie”) ma avverte: “Con questo voto il M5S ha perso una parte della sua natura, dal punto di vista elettorale dovrebbe costare caro. Nella mia bolla di percezione il dissenso è ampissimo, come lo scontento di attivisti e anche di tanti portavoce a tutti livelli”.

Nugnes è ancora in attesa del giudizio dei probiviri per il suo dissenso sul decreto sicurezza ma non teme di essere espulsa: “Sono nel M5S dal 2007, e sono coerente nella mia posizione, che non è isolata. E voglio portarla avanti. È il Movimento che si è spostato. Posso comprendere gli obiettivi ma non condividerli. Non lascio il Movimento, continuo a combattere. Sono convinta e serena delle mie posizioni”.

E se verrà cacciata? “Se accadrà”, conclude la senatrice, “non sarò stata cacciata dal Movimento ma dal partito di qualcuno che ha preso il posto del Movimento”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it