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Di Maio: “Ok alla missione Onu, non devono arrivare armi in Libia”

Lo ha detto il ministro degli Esteri da Berlino, dove è in corso la Conferenza sulla Libia

Pubblicato:19-01-2020 10:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:52
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luigi di maio
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ROMA – Diversi paesi “sono pronti a mettere in atto una missione di monitoraggio per far rispettare l’embargo perchè in Libia non devono più arrivare armi. L’Italia può far parte di una missione di monitoraggio sotto l’ombrello delle Nazioni unite e con precise regole legate al rispetto della pace e del cessate il fuoco“. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Berlino.

“Quello che noi chiediamo oggi come Italia a questa conferenza è che Serraj e Haftar possano avere a cuore il destino del popolo libico perchè è al centro di quello che sta accadendo”. Questa conferenza può giungere a tre risultati: “Il cessate il fuoco, l’embargo sulle armi e un processo politico che possa essere avviato nei prossimi giorni”, ha concluso.

ESITO CONFERENZA SARÀ POSITIVO, MA È PUNTO DI PARTENZA

“L’esito della Conferenza sarà senz’altro positiva, ma gli Stati che hanno a cuore la soluzione politica del conflitto libico devono pretendere da subito che si incrementino i risultati di oggi”, ha detto il ministro Luigi Di Maio, da Berlino, dove è in corso la Conferenza sulla Libia. Conferenza, che, per Di Maio, quindi “è un punto di partenza”. E un’occasione per l’Unione europea, che se “avvierà oggi l’iniziativa diplomatica- sottolinea Di Maio- tornerà protagonista”.


ITALIA PRONTA A OSPITARE PROSSIMO VERTICE

L’Italia è pronta “ad ospitare il prossimo incontro” internazionale sulla Libia “per implementare il processo politico”, ha concluso il ministro degli Esteri.

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