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FOTO | Le prime immagini di Prisma: la Terra vista con l’occhio iperspettrale

Presentate al Salone internazionale dell'Aeronautica e dello Spazio a Le Bourget

Pubblicato:18-06-2019 13:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:25
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ROMA – Sono state presentate al pubblico per la prima volta le immagini catturate dal satellite italiano Prisma. Ricevute dal Centro di Matera ed elaborate da un team di ingegneri e scienziati, sono state mostrate in anteprima al Salone internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio di Parigi, a Le Bourget.

“I primi risultati della missione confermano la capacità di Prisma e l’efficacia del suo sensore iperspettrale”, spiegano dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), in un comunicato.

LE IMMAGINI 

Il Lago Trasimeno, il Perù e l’Iraq sono i primi obiettivi del potente occhio di Prisma. immagini satellite prisma


La prima immagine ritrae il Trasimeno. “In meno di 2 secondi, Prisma ha misurato la torbidità in ogni punto del lago, rilevando le acque più limpide e le colonie di alghe. L’acqua è la risorsa più preziosa, e la sua gestione oculata, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (sdg) dell’Onu ‘acqua pulita’ e ‘vita sott’acqua’ rappresenta, in un’epoca di cambiamenti climatici, un impegno fondamentale nei confronti delle generazioni future”, prosegue il comunicato.

In Perù, Prisma ha rilevato il contenuto di acqua nelle colture, distinguendo i campi ben irrigati da quelli affetti da siccità. L’agricoltura sostenibile è “una grande sfida per l’umanità: puntando su ‘fame zero’ e ‘produzione e consumo sostenibili’, come indicato dagli sdg delle Nazioni Unite, Prisma consente un monitoraggio senza precedenti della scarsità d’acqua nella vegetazione, offrendo nuovi strumenti all’agricoltura di precisione. Ogni anno si verificano circa 65.000 incendi in Europa, l’85% dei quali avviene nell’area del Mediterraneo. Il monitoraggio dell’acqua da parte di Prisma, applicato alle foreste, può fornire un segnale precursore del rischio incendio: la terza immagine ci mostra un esempio in cui la tecnologia più avanzata può essere utilizzata per salvare vite umane e animali, proteggere la biodiversità e il suolo dai rischi idrogeologici causati dai fuochi.

A Castel Fusano (Roma), un’area naturalistica messa a rischio da frequenti incendi, Prisma ha condotto due analisi: lo stato della vegetazione, valutando il contenuto di clorofilla nelle piante, e il contenuto d’acqua nelle varie parti del parco, individuando le aree più secche e quindi maggiormente a rischio.

Anche gli incendi di gas connessi all’estrazione petrolifera a Bassora (Iraq) sono stati ripresi da Prisma. Oltre alla capacità di determinare con precisione l’estensione dell’incendio, la tecnologia iperspettrale permette di riconoscere le sostanze chimiche generate dalla combustione: anidride carbonica (CO2) e altri idrocarburi hanno la loro impronta digitale iperspettrale e Prisma riesce a misurarla caratterizzando l’inquinamento atmosferico”.

Prisma rivela “tutte le sue capacità di monitoraggio del delicato ecosistema terrestre: riconosce non solo le condizioni dell’acqua e del suolo in tutto il mondo, ma anche lo stato dell’atmosfera e le sostanze chimiche che la popolano, il che è estremamente utile in caso di disastri naturali. Le entusiasmanti immagini presentate oggi offrono un assaggio di quanto il satellite potrà garantire quando sarà pienamente operativo: un grandissimo contributo al controllo dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali, un supporto fondamentale per la gestione delle risorse naturali e delle emergenze“, prosegue il comunicato.

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IL SATELLITE

Trasparenza delle acque, stato di salute delle colture, siccità e rischio incendio, inquinamento atmosferico: Prisma è in grado di far luce sullo stato di salute del nostro pianeta e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Grazie al sensore iperspettrale, primo del suo tipo mai lanciato in Europa e realizzato da Leonardo, Prisma dimostra, così, di essere un guardiano versatile per proteggere l’ambiente. Le “spettacolari fotografie sono state catturate in Italia, Perù e Iraq dal potente sensore iperspettrale a bordo di Prisma durante il Commissioning del sistema- spiega il comunicato-. Gestita dal Centro Spaziale del Fucino, questa fase permette il collaudo del satellite e della sua strumentazione attraverso test in orbita, fino a rendere il sistema pienamente operativo e i suoi dati disponibili alla comunità scientifica. Le immagini sono quindi state ricevute dal Centro Spaziale di Matera, dove un team composto da personale specializzato di Asi, Leonardo, Planetek, Telespazio/e-GEOS e OHB Italia le ha processate con il supporto di scienziati di IREA/CNR e Università degli studi di Milano, Bicocca”.

Lanciato in orbita il 22 marzo, Prisma, di proprietà dell’Asi e realizzato da una rete d’impresa guidata da OHB Italia e Leonardo, è “il primo sistema di osservazione della Terra europeo dotato di un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di effettuare dallo Spazio un’analisi chimico-fisica delle aree sotto osservazione. I primi, entusiasmanti risultati della missione confermano le capacità del sistema spaziale italiano, che ha acquisito un know how molto importante, ora a disposizione delle future missioni iperspettrali in Europa e nel mondo”, conclude Asi.

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