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A Roma un ‘nido’ Intersos per le vittime di violenza

Inaugurato nella sede di Torre Spaccata, focus sui laboratori professionali

Pubblicato:18-05-2021 16:21
Ultimo aggiornamento:18-05-2021 16:21
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intersos roma
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ROMA- “Un nido” per donne “esposte o sopravvissute alla violenza di genere” o che “hanno bisogno di occasioni di socializzazione” con “sportelli di presa in carico psico-sociale”. Ma anche un luogo dove trovare attività rivolte all’inserimento nel mercato del lavoro attraverso percorsi di formazione pratica, dalla sartoria sociale all’estetica all’orto. È questo, secondo la responsabile operazioni area sociale per l’Europa della ong Intersos Valentina Murino, il nuovo spazio al piano superiore del centro Intersos 24 che l’organizzazione ha inaugurato oggi a Torre Spaccata, periferia sud-est di Roma.

Il centro, sottolinea l’ong, è “attivo dal 2018 per l’accoglienza temporanea di minori soli in transito e donne sopravvissute a violenze” ed “è diventato in questi anni uno spazio a disposizione del quartiere con un ambulatorio medico aperto a tutti e diverse attività dedicate alle persone bisognose di assistenza psico-sociale”. I locali che lo ospitano, riferisce Intersos, sono quelli di un ex istituto per la formazione professionale, “concesso in comodato d’uso a canone ricognitorio, ristrutturato dalla Regione Lazio e restituito alla comunità grazie al sostegno garantito da donatori privati”.

All’agenzia Dire, Murino riferisce che le attività del piano superiore del centro “sono cominciate in una fase di startup a marzo” e che “ormai sono già circa 70 le donne che partecipano ai laboratori”. Di queste, “31 hanno bambini (ospitati dal centro durante le attività delle mamme), 11 sono inserite in percorsi di assistenza psico-sociale e 12 in percorsi lavorativi”.


Intersos è attiva in 19 Paesi del mondo, per lo più in aree di conflitto o di instabilità. Secondo Murino, però, non deve stupire che il logo campeggi anche in una struttura alla periferia di Roma. “Siamo nati e ci siamo sviluppati inizialmente per lavorare nelle emergenze umanitarie ma dal 2011 abbiamo aperto un’unità europea che si occupasse di immigrazione e in quest’ottica abbiamo rafforzato la nostra presenza sul territorio italiano” sottolinea la responsabile. “Il piano inferiore del centro di cui inauguriamo il piano superiore è sempre stato attivo nell’accoglienza ai minori non accompagnati o donne sole e negli anni ne ha ospitati più di 5mila”.

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Della peculiarità della struttura parla con la Dire anche il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, presente al taglio del nastro della struttura insieme all’assessora alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli, e alla consigliera Michela Di Biase. “Questo centro – sottolinea Leodori – è la dimostrazione di come la collaborazione tra il pubblico e il terzo settore può dare risultati e soprattutto a dar vita a iniziative molto importanti destinate a chi ha bisogno e si trova in sofferenza”.

Numerose le fondazioni e gli enti che hanno finanziato Intersos e hanno reso possibile la ristrutturazione del secondo piano del centro: l’8×1000 Chiesa Valdese; 8×1000 Ucebi; The Edmond J. Safra Foundation; Lds Charities; Fondazione Terzo Pilastro Internazionale; Fondazione Johnson & Johnson; The Nando and Elsa Peretti Foundation; Kahane Foundation; Stavros Niarchos Foundation; Banca d’Italia; Fondazione Prima Spes; Ito Supporting Comity.

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