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Roma, il futuro dell’ex Forlanini non sono le Ong ma la cittadella Onu delle agenzie internazionali

L'emergenza coronavirus riapre il dibattito sull'ex Forlanini. Infondate le accuse del centrodestra in Regione sulla concessione della struttura alle ong

Pubblicato:18-03-2020 13:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:10
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ROMA – No Ong ma agenzie internazionali dell’Onu dentro l’ex Forlanini. Nel pieno dell’emergenza coronavirus si e’ accesa la polemica sulla possibile riattivazione dell’ex ospedale romano e oggi alcuni esponenti del centrodestra hanno accusato la Regione Lazio di voler trasformare la struttura per destinarla a sede di alcune organizzazioni non governative.

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In realta’, leggendo la memoria di Giunta del 6 dicembre 2019, si scopre che l’ex ospedale, su proposta del Governo italiano, potrebbe diventare il nuovo quartier generale di due tra le piu’ importanti organizzazioni internazionali specializzate nello sviluppo e nel finanziamento dei programmi di valorizzazione del settore agro-alimentare nel mondo: il World Food Programme e l’Ifad (il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo).


Il provvedimento in questione, firmato dall’assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore, e’ stato preso in visione dall’agenzia Dire: non saranno le Ong, dunque, a trovare sede nelle mura del vecchio ospedale dismesso nel cuore di Monteverde ma al contrario troveranno una nuova casa le due organizzazioni internazionali attualmente gia’ ospitate a Roma, in due edifici distaccati.

Il Wfp, ritenuta la piu’ grande organizzazione umanitaria del mondo, che attualmente ha il suo quartier generale mondiale in un enorme complesso alla Magliana nuova, visibile dalla Roma-Fiumicino. E l’Ifad, che si trova in un grande palazzo non troppo lontano dalla stazione metro Laurentina in via Paolo di Dono. Le due organizzazioni, insieme alla Fao, rappresentano il polo romano delle agenzie delle Nazioni Unite che si occupano di assistenza alimentare.

Il progetto, elaborato dalla Regione Lazio sulla base di un accordo tra Governo, Wfp e Ifad, con l’intermediazione del ministero degli Affari Esteri, prevede il trasferimento nell’ex Forlanini delle sedi delle due agenzie Onu e di altre entita’ delle Nazioni unite situate a Roma e nei suoi dintorni.

Un percorso nato dalla volonta’ del Governo di mettere a disposizione un’area comune a Roma per queste realta’ internazionali, considerando che alcune di esse sono attualmente ospitate in edifici privati le cui spese di affitto sono coperte dalla finanza pubblica dello Stato.

Nell’ex Forlanini, in altre parole, potrebbe nascere quella che e’ stata gia’ definita nella stessa memoria la “Cittadella delle organizzazioni internazionali”. Il progetto, al momento, e’ nella fase della verifica della fattibilita’ finanziaria e tecnica. Un tavolo comune si occupera’ della risoluzione di tutti gli ostacoli legali, operativi e finanziari al fine di procedere alla realizzazione del piano. Entrando nello specifico: il progetto prevede, come premessa, la “garanzia di un adeguato accesso ed utilizzo delle aree verdi per la collettivita’” oltre all’utilizzo di locali minori per servizi all’infanzia e scuole materne. Esigenze rappresentate in particolare dalla Regione Lazio.

Per quanto riguarda il complesso vero e proprio questo sara’ “interamente riqualificato” con modalita’ ancora da stabilire tenendo, pero’, conto delle tutele esistenti vista la sua “straordinaria unita’ architettonica”. Li’ si trasferiranno le organizzazioni internazionali.

La Regione si riserva poi la possibilita’ di utilizzare parte degli spazi residui anche per le sue esigenze logistiche, coerentemente con il percorso di riduzione della spesa dovuto alle locazioni passive. La memoria di giunta si chiude con l’informazione secondo cui anche il Comune di Roma dovra’ manifestare la sua volonta’ di supporto all’operazione.

Una stima dei costi dell’intera operazione sara’ disponibile entro settembre mentre il risultato dello studio di fattibilita’ finale del progetto entro giugno 2021. Solo dopo quella data, se tutto andra’ bene, si potra’ pensare di trasferire dentro l’ex ospedale le sedi delle agenzie Onu per far nascere la Cittadella. Il finanziamento sara’ a carico del Governo. Sara’ necessaria anche la ratifica semplificata degli accordi internazionali tra Stato italiano e le agenzie Onu.

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