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Gli attivisti del clima bloccano ancora il Gra: tensione a Roma

Undici esponenti di Ultima Generazione hanno fermato il traffico per mezz'ora sul Grande Raccordo Anulare. Le richieste: no alla riapertura delle centrali a carbone e aumento delle rinnovabili

Pubblicato:17-10-2022 15:31
Ultimo aggiornamento:17-10-2022 15:31
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ROMA – Nuovo blocco del Grande Raccordo Anulare da parte degli attivisti di Ultima Generazione, a cinque ore di distanza dall’azione sul Queen Elizabeth II Bridge a Londra di Just Stop Oil, campagna che insieme a quella italiana fa parte del network internazionale A22. Questa mattina alle 9.50 undici attiviste e attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato per mezz’ora il Gra, all’altezza dell’uscita 12 (Centrale del Latte) per portare nuovamente alla politica la richiesta di interrompere gli investimenti in combustibili fossili e di accelerare sulle rinnovabili.


LA RICERCATRICE SI UNISCE ALLA PROTESTA

Per la prima volta ha partecipato all’azione Maria Letizia Ruello, ricercatrice in scienze e tecnologie dei materiali presso l’Università Politecnica delle Marche. “Sono ricercatrice universitaria e mi occupo di studiare le interazioni tra i materiali e l’ambiente. Ho molta fiducia nella scienza e so bene quanto ha fatto e sta facendo per offrire soluzioni alla crisi eco-climatica. Ma ora l’unica scienza che ci può aiutare è quella che ci dia un metodo per convincere i governi a fare la loro parte. Ho 63 anni, non sono una giovane, ma ho una figlia e due figli e vivo circondata dai miei giovani studenti. Quando sono in aula li guardo e penso che sono l’ultima generazione che può fare qualcosa. Da parte mia non basta più studiare e cercare soluzioni tecnologiche: mi sembrerebbe di perdere tempo. Per questo ho deciso di unirmi alla resistenza civile nonviolenta e di sostenere le richieste di Ultima Generazione”, ha dichiarato Ruello.

LA PROTESTA IN INGHILTERRA

Questa mattina, attorno alle 5, due attivisti di Just Stop Oil sono saliti a quasi 84 metri di altezza sul ponte principale che attraversa il Tamigi (il lato nord del Queen Elizabeth II Bridge), per chiedere al governo britannico di bloccare nuove estrazioni di gas e petrolio, spingendo la polizia a interrompere la circolazione per motivi di sicurezza. “Questo non è un evento di giornata, aspettateci ogni giorno e in ogni luogo. Questo è un atto di resistenza contro un governo criminale e il suo progetto di morte genocida. I nostri sostenitori ritorneranno oggi, domani, il giorno seguente e il giorno dopo ancora; torneranno ogni giorno finché la nostra richiesta non sarà accolta: basta sfruttamento di fonti fossili nel Regno Unito. Le modifiche di legge non ci intimoriscono, non verremo fermati da provvedimenti inibitori atti a far tacere persone pacifiche. I nostri sostenitori comprendono che tutto ciò è irrilevante se viene comparato alla carestia di massa, alla carneficina, alla perdita dei nostri diritti, della libertà”, si legge sul sito di Just Stop Oil, coalizione di cittadini legata ad A22. A22 è una rete di circa dieci campagne nazionali di resistenza civile nonviolenta in lotta per la giustizia climatica, di cui Ultima Generazione fa parte.


LE RICHIESTE DI ULTIMA GENERAZIONE

Le richieste di Ultima Generazione, si legge nella nota dell’associazione, sono: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW nell’anno corrente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili. Finora un impegno concreto è stato preso solo da Europa Verde, che ha firmato un accordo per portare in Parlamento le richieste di Ultima Generazione e tradurle in disegno di legge entro un mese dall’insediamento del nuovo Governo.

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