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Il presidente del Cai: “Cambiamento climatico fenomeno irreversibile, bisogna ripensare la montagna”

Antonio Montani: "Fare di tutto per tutelarla". E il ministro del Turismo Santanchè: "Non possiamo rinunciare al turismo bianco della montagna"

Pubblicato:14-03-2024 18:51
Ultimo aggiornamento:15-03-2024 08:17
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MILANO – “Il cambiamento climatico richiede alla montagna di essere ripensata, di ripensare alla fruizione, ripensare al turismo”, insomma di “ripensare l’economia di montagna”. Ma “sempre di più la montagna avrà un ruolo importante per il benessere dei cittadini, soprattutto con il cambiamento climatico, per cui noi dobbiamo mettere in campo tutte le forze e tutte le azioni di cui siamo capaci per cercare di contrastare questo fenomeno che purtroppo ormai sembra essere irreversibile”. È il pensiero del presidente del Cai Antonio Montani, intervenuto a Milano a margine della conferenza stampa di presentazione di K2-70 della prima spedizione al femminile che raggiungerà la vetta del K2, composta da atlete italiane e pakistane, promossa dal Cai in occasione del 70^ anniversario della spedizione italiana del 1954 che per prima raggiunse la vetta della seconda montagna più alta al mondo.

SANTANCHÈ: NON POSSIAMO RINUNCIARE A TURISMO BIANCO

Sul tema si è espresso anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che insieme a Montani ha partecipato all’iniziativa. “Non possiamo rinunciare al turismo bianco della montagna, dobbiamo far sì che possa esserci la neve altrimenti sarebbe un disastro per tutte le comunità montane che soffrono già dello spopolamento”, sottolinea il ministro in merito ai tanti comprensori, specie sotto i 1.500 metri, o del centro Italia, alle prese con la poca neve che rende difficilissimo aprire gli impianti di risalita e garantire l’innevamento delle piste.


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