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Api ‘pirata’ assaltano una barca: salvate dalla guardia costiera di Monfalcone

Sciame di api va all'arrembaggio di una barca a largo di Monfalcone. Soccorsi da Guardia costiera sia i proprietari, sia i preziosi insetti, recuperati da un apicoltore.

Pubblicato:17-07-2023 19:21
Ultimo aggiornamento:18-07-2023 09:30

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GORIZIA – Sarebbe un palese ‘atto di pirateria’ in mare aperto, se questa volta il presunto pirata che si è impossessato di un’imbarcazione ancorata nella zona dei Caregoni vicino a Monfalcone (Gorizia), mentre i proprietari facevano il bagno, non fosse stato uno sciame di api. L’allarme per l’arrembaggio degli insetti operosi l’ha dato alla Guardia costiera, fa sapere una nota della Capitaneria di porto di Monfalcone, un’imbarcazione vicina, dopo aver capito che i legittimi proprietari non potevano più risalire a bordo.

Nonostante fosse una situazione che mai prima si era presentata alla Guardia costiera, i marinai hanno subito messo in sicurezza i diportisti, e in pochi minuti hanno trovato un apicoltore della zona -Denis Zorzet titolare dell’azienda Miele Zorzet di San Canzian d’Isonzo-, per recuperare quante più api possibile, animali preziosi per la salvaguardia dell’ecosistema.

L’APICOLTORE: IN 16 ANNI, PRIMA RICHIESTA D’INTERVENTO IN MARE

Il gommone della Capitaneria ha accompagnato l’apicoltore in mare, supportandolo durante l’operazione di recupero dello sciame, durata qualche ora. Le api sono state catturate con un telaino e portate in salvo sulla terraferma dove riceveranno una nuova casetta-alveare, cura e alimentazione dall’apicoltore, vista la stagione poco produttiva.


“Molto spesso mi chiamano per recuperare le api, dai rami degli alberi, all’interno di siepi o dentro i cassonetti delle tapparelle- commenta Zorzet-, ma questa è la prima volta in 16 anni da apicoltore che mi viene richiesto un intervento in mare. Le api che hanno sciamato, erano molto lontane dalla costa e, probabilmente stanche di volare, si sono posate prima sul tendalino di una barca e poi sul tendalino dell’altra”, conclude.

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