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Eutanasia, l’appello delle associazioni: “Non si può lasciar legiferare un giudice”

Oltre 30 associazioni chiedono al Parlamento di prendere posizione sul fine vita. Binetti: "Serve sostegno, anche religioso"

Pubblicato:17-07-2019 17:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:32
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ROMA – Sono oltre 30 le associazioni che, domani giovedi’ 18 luglio, alle 10 nella sala stampa della camera dei deputati, si riuniranno per la conferenza stampa ‘Avviare il countdown!’, convocata per illustrare la mozione “con cui si chiede con forza al Parlamento di approvare urgentemente una legge non eutanasica e di aggiornamento dell’art. 580 del codice penale per evitare la paventata legalizzazione dell’eutanasia nel Servizio Sanitario Nazionale per effetto della sentenza della Corte Costituzionale quale probabile esito dell’udienza del 24 settembre 2019, secondo quanto anticipato dall’inedita ordinanza 207/18”.

Il Parlamento, si legge nella convocazione della conferenza stampa, “non può lasciare legiferare sulla vita e sulla morte un Giudice, come accadrà fra 70 giorni da oggi se la Camera non fisserà subito l’aula per deliberare”.

Le sigle che convocano l’appuntamento sono ALEF – Associazione Liberi e Forti, ALLEANZA CATTOLICA, Associazione I cammini di Francesco, Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, Associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, Associazione Nazionale FAMIGLIE NUMEROSE, Associazione Nonni 2.0, Associazione Steadfast Onlus, Associazione RISVEGLIO, Associazione TRA NOI, Centro Studi Rosario LIVATINO, Collactio-orientecristiano, Comunitá Papà Giovanni XXIII, Cuore azzurro, Fondazione De Gasperi, L’albero, COSTRUIRE INSIEME, Comitato Difendiamo i nostri figli, Fondazione De Gasperi, Etica & Democrazia, ESSERCI, Forum delle Associazioni Sociosanitarie, MCL – Movimento Cristiano Lavoratori, Medicina e Persona, MOIGE-Movimento Italiano Genitori, Movimento per la VITA, Movimento PER: Politica Etica Responsabilità, Politicainsieme, Osservatorio parlamentare “VERA LEX?”, Rete Popolare, Società Italiana di Bioetica e Comitati Etici, UCID comitato scientifico, Unione Farmacisti Cattolici Italiani, Vivere Salendo.


EUTANASIA. BINETTI (UDC): SERVE SOSTEGNO, ANCHE RELIGIOSO

Il Parlamento “è totalmente consapevole dell’importanza” del tema dell’eutanasia e del fine vita, ma “i tre disegni di legge che all’inizio di questa legislatura erano stati presentati sono tutti e tre disegni di legge a fortissimo carattere eutanasico”.

Intanto però, dice la senatrice Paola Binetti intervistata dalla Dire “si sta avvicinando la scadenza del 24 settembre che è quella che la Corte Costituzionale ha imposto al Parlamento per prendere una decisione in tema di eutanasia”, ma “finora la Camera è rimasta congelata”. Quindi la richiesta al governo è “intanto di poter discutere e affrontare in Senato una tematica così importante” e poi “che le cure palliative vengano davvero somministrato in tutto il Paese” includendo “non solo gli aspetti strettamente farmacologici” ma anche la musicoterapia, la riabilitazione e la fisioterapia, ma anche “la cura e l’assistenza religiosa”, ovviamente senza “carattere confessionale”.

“Si sta avvicinando la scadenza del 24 settembre che è quella che la Corte Costituzionale ha imposto al Parlamento per prendere una decisione in tema di eutanasia- ricorda Binetti- Il fatto lo conosciamo tutti: in seguito alla morte di dj Fabo e in seguito al fatto che Marco Cappato lo abbia accompagnato personalmente in Svizzera, lo stesso ha trasgredito a quello che è un articolo del codice penale, 580, che proibisce il suicidio assistito”.

Da questo punto in poi “la Corte Costituzionale ha chiesto al Parlamento di prendere una decisione proprio in merito all’articolo 580 del Codice Penale e decidere se assistere un paziente che si vuole suicidare è reato o no- spiega la senatrice Udc- Fino adesso questa situazione veniva configurata immediatamente come eutanasia, oggi si cerca di distinguere tra l’assistenza al paziente che vuole suicidarsi che l’ha già deciso oppure l’istigazione al suicidio, cioè spingere una persona suicidarsi come abbiamo visto In molti casi drammatici recentemente, anche legati a bullismo e cyberbullismo”.

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