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Destinazione Giove, partito il viaggio di Juice

La sonda Juice effettuerà nel Sistema solare un tour di 8 anni e, una volta arrivata vicina a Giove, effettuerà 35 sorvoli delle lune del 'gigante'

Pubblicato:17-04-2023 16:55
Ultimo aggiornamento:17-04-2023 17:41

scientificam 17 aprile
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ROMA – Era il 1610 quando Galileo Galilei diede alle stampe il Sidereus Nuncius. Dopo notti passate a scrutare il cielo con il cannocchiale, il celebre astronomo mise nero su bianco le sue prodigiose scoperte: i crateri sulla Luna, la Via Lattea vista per la prima volta come ammasso di stelle e corpi celesti, e poi loro, le 4 lune di Giove. Un’opera rivoluzionaria, che divenne presto nota in tutto il mondo. Poco più di 400 anni dopo, la prima pagina del Sidereus Nuncius è in volo verso Giove, stampata sulla coperta termica che ricopre e protegge la sonda della missione europea ‘Juice’, destinata a scoprire se le lune ghiacciate di Giove, Ganimede, Callisto ed Europa, hanno caratteristiche di abitabilità. Fantascienza per i tempi di Galileo, straordinaria dimostrazione di progresso tecnologico per la nostra epoca.

‘Juice’ è una missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa), nata nel programma ‘Cosmic Vision’ e partita per il suo lungo viaggio venerdì 14 aprile alle 14.14 dalla base europea di Kourou, in Guyana francese. Ad assistere al lancio un parterre di eccezione, tra cui anche il re del Belgio Filippo. La aspetta un tour nel Sistema solare di otto anni, dopodiché, una volta giunta in prossimità di Giove, la sonda effettuerà 35 sorvoli delle lune del gigante del Sistema Solare. La missione si concluderà con uno studio esteso di Ganimede, nel 2034, che garantirà alla sonda il primato di primo veicolo spaziale ad orbitare intorno a una luna diversa da quella terrestre. Uno sforzo scientifico e tecnologico in cui l’Italia è in prima fila.

IL RUOLO DELL’ITALIA

L’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), affiancata dalla comunità scientifica nazionale, contribuisce alla missione con i tre strumenti scientifici Janus, Rime e 3GM, più un quarto, Majis, a leadership francese realizzato attraverso un accordo bilaterale tra l’ASI e l’agenzia spaziale francese CNES. “C’è da essere orgogliosi di questo ruolo dell’Italia, che si riafferma”, sottolinea il direttore generale dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Fabrizio Tosone, durante l’evento organizzato nella sede di Tor Vergata per presentare il lancio della missione. “Un terzo degli strumenti o più sono italiani, concepiti o realizzati in Italia, o a cui l’Italia ha contribuito, grazie al supporto gestionale dell’Asi. Possiamo dire che oggi l’Asi è il partner più solido e affidabile dell’avventura scientifica europea- ha spiegato il Capo dell’Ufficio di programmazione scientifica e coordinamento comunitario dell’Esa Fabio Favata- La missione Juice è anche il modo per dare risposta alla domanda più antica dell’uomo, cioè se siamo soli nell’Universo. Ci sono voluti dodici anni per costruire la missione- ricorda- la missione durerà dodici anni. Siamo oggi ‘nel mezzo del cammin di nostra vita’”.


“La prima parola che viene in mente in un momento del genere è ‘grazie’: all’industria, agli scienziati, ai ricercatori, ma soprattutto grazie all’Asi che riesce ad essere partner affidabile in quanto c’è un comparto competente alle nostre spalle, un comparto scientifico e industriale solido- ha invece commentato il direttore Scienza e Ricerca di Asi, Mario Cosmo- Quello che vedremo è quello che siamo riusciti a fare tutti insieme. Andiamo a conoscere mondi completamente sconosciuti”.

Gli strumenti aiuteranno gli scienziati a studiare l’ambiente del pianeta e delle sue lune e sono stati realizzati anche attraverso diverse cooperazioni internazionali tra l’ASI e il JPL della NASA, le agenzie spaziali francese e tedesca e l’agenzia spaziale Israeliana, ISA. Gli Enti e le Università che compongono i team scientifici per i 4 strumenti a partecipazione italiana sono l’IAPS/INAF, Università di Trento, Sapienza Università di Roma, Università di Roma 3, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Università di Bologna, Osservatorio Astronomico di Abruzzo (OAAB)/INAF, Università di Tor Vergata-Roma, Istituto Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, Università Partenope di Napoli, Osservatorio Astronomico di Padova (OAPD)/INAF, CISAS – Università Padova, Politecnico di Milano, Università del Salento.

LE INDUSTRIE

Per quanto riguarda le industrie, la realizzazione degli strumenti italiani vede il coinvolgimento sia di Thales Alenia Space che ha realizzato lo strumento Rime negli stabilimenti di Roma e L’Aquila, sia di Leonardo. Leonardo ha fornito inoltre la testa ottica iperspettrale per osservare e caratterizzare nubi, ghiaccio e minerali sulle superfici delle tre lune. Di Leonardo sono anche i pannelli solari di JUICE, i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria.

COSA FARANNO GLI STRUMENTI A BORDO DI JUICE

Sono dieci gli strumenti a bordo della sonda ‘Juice’, acronimo di Jupiter Icy Moon Explorer. Si dedicheranno a studiare il sistema gioviano, composto da pianeta e lune, alla ricerca di tracce di abitabilità. Nel dettaglio, ecco di cosa si occuperanno gli strumenti italiani. RIME (Radar for Icy Moon Exploration) è un radar sotto superficiale ottimizzato per penetrare la superficie ghiacciata delle lune gioviane fino alla profondità di 9 Km con una risoluzione verticale fino a 30 metri. JANUS (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator) è una camera ottica per studiare la morfologia ed i processi regionali e locali sulle lune e per eseguire la mappatura delle nubi di Giove. Per Janus, Leonardo ha realizzato, anche grazie alla collaborazione dell’Università Partenope di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), la telecamera ad alta risoluzione dedicata al monitoraggio dell’atmosfera di Giove e allo studio delle sue tre lune ghiacciate per la ricerca di ambienti in grado di ospitare forme di vita. 3GM (Gravity and Geophysics of Jupiter and the Galilean Moons) è lo strumento per la radio scienza che comprende un transponder in banda Ka ed un oscillatore ultrastabile (USO), realizzato in collaborazione con l’agenzia spaziale Israeliana (ISA). Esso Sarà utilizzato per studiare il campo di gravità fino alla decima armonica di Ganimede e l’estensione degli oceani interni sulle lune ghiacciate. MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer) è uno spettrometro iper-spettrale ad immagine per osservare le caratteristiche e le specie minori della troposfera di Giove nonché per la caratterizzazione dei ghiacci e dei minerali sulle lune ghiacciate.

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