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Tg Politico Parlamentare, edizione del 17 marzo 2022

Pubblicato:17-03-2022 16:43
Ultimo aggiornamento:17-03-2022 16:43

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DAL 1° MAGGIO ADDIO AL GREEN PASS

Con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, cesserà anche l’obbligo del super Green pass per gli over 50 nei posti di lavoro. Dal 1° aprile non sarà più necessario il certificato verde su bus e metro e spariranno i limiti di capienza, ma bisognerà continuare a portare le mascherine al chiuso. In più, dal 1° maggio sarà eliminato anche il Green Pass base. E’ questa la Road map stabilita dal Consiglio dei ministri per eliminare gradualmente tutte le restrizioni messe in campo in questi due anni di pandemia.

I SINDACATI CHIEDONO INCONTRO A DRAGHI

I sindacati hanno chiesto un incontro al premier Mario Draghi per “affrontare la difficile situazione economica, sociale, occupazionale che si sta determinando a seguito del drammatico conflitto in corso”. Landini, Sbarra e Bombardieri sottolineano come l’aumento del costo delle materie prime e dei generi di prima necessità abbiano pesanti ripercussioni sul mondo del lavoro e sui pensionati. Cgil, Cisl e Uil auspicano un “confronto immediato” che possa portare ad assumere misure capaci di tutelare le condizioni di vita e di lavoro nel Paese. Intanto, la Bce è pronta a fare marcia indietro sui suoi piani di riduzione dello stimolo monetario, se fosse necessario per far fronte ai rischi posti dalla guerra. La presidente della Banca centrale, Christine Lagarde, parla di una “economia europea in territorio sconosciuto”. Il conflitto ha rimesso in moto le tensioni inflazionistiche, perciò è improbabile che l’Eurozona torni ai bassi livelli d’inflazione visti prima della pandemia. La guerra getta un’ombra sull’Europa, con rischi significativi per la crescita.

ZELENSKY SI COLLEGHERÀ CON LA CAMERA IL 22 MARZO

Il prossimo martedì 22 marzo il Parlamento riunito in seduta comune terrà un videocollegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. All’incontro sarà presente anche il premier Mario Draghi, che interverrà. Questa mattina la Camera ha approvato il decreto che autorizza l’invio di armi in ucraina e la partecipazione di personale militare italiano alle iniziative della Nato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel messaggio per la giornata dell’Unità nazionale, ha lanciato un appello: “Siamo chiamati alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite- ha sottolineato il capo dello Stato- e all’impegno perché si fermino i combattimenti, si ritirino le forze di occupazione e venga ripristinato il diritto internazionale”.


FLUSSI GAS RUSSIA REGOLARI, MA ITALIA CERCA PIANO B

L’Italia importa dalla Russia una parte rilevante del proprio fabbisogno di gas che ammonta a circa 30 miliardi di standard metri cubi l’anno, pari al 38% del fabbisogno nazionale. “Nonostante al momento i flussi dalla Russia continuino senza interruzioni, l’incertezza e il timore di possibili implicazioni sul fronte degli approvvigionamenti ha innescato una significativa crescita dei prezzi del gas e del petrolio”, segnala Snam, la società che trasporta e stocca il metano. Una rilevante e prolungata interruzione delle importazioni dalla Russia, perciò, comporterebbe per il Paese la necessità di attingere ad altre fonti di approvvigionamento, e su questo sta lavorando il governo. Il Tap, il gasdotto che trasporta in Europa 10 miliardi di metri cubi di gas naturale dall’Azerbaigian, sarà sicuramente sfruttato per diversificare il fabbisogno di energia: “Siamo pronti ad aumentare la capacità in breve termine”, assicura il direttore Luca Schieppati. Per uscire dalla dipendenza del gas russo, le associazioni ambientaliste propongono di accelerare sulla transizione ecologica sviluppando l’eolico offshore e a terra, il fotovoltaico sui tetti, l’agrovoltaico, la produzione del biometano e l’ammodernamento delle reti.

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