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Giagoni (Lega): “Il centrodestra unito vincerà anche in Sardegna”

Le parole di Dario Giagoni, consigliere regionale e commissario della Lega in Sardegna, pronto a fare il salto in Parlamento

Pubblicato:16-09-2022 11:28
Ultimo aggiornamento:16-09-2022 11:28
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DARIO-Giagoni
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CAGLIARI – “Il centrodestra unito vincerà anche in Sardegna, non solo a livello nazionale. E la Lega sarà come sempre determinante”. Nessun dubbio per Dario Giagoni, consigliere regionale e commissario della Lega in Sardegna, pronto a fare il salto in Parlamento. Giagoni è candidato per la Camera al collegio uninominale Nord Sardegna, e dovrà vedersela con Carla Bassu del Pd, Mario Perantoni del M5s e Maria Giovanna Pedoni del Terzo polo. Quante chance per il 25 settembre? “Non amo fare pronostici, però posso dire con certezza che la campagna elettorale procede bene e che si respira una buona aria per il centrodestra unito- spiega Giagoni alla “Dire”-. L’impegno, la passione e la volontà di fare un buon lavoro non mancano di certo. Del resto, siamo l’unica coalizione in corsa che è stata in grado di mettere giù un programma concreto e parlare di futuro“.

Quali istanze della Sardegna porterà a Roma? Quali le criticità principali su cui concentrarsi? “Insularità senza dubbio, con una reale attuazione del principio ora in Costituzione. Questa la chiave di volta per uno sviluppo serio e concreto del nostro territorio. La Sardegna paga certamente lo scotto della sua conformazione geografica, paga la discontinuità territoriale, ma al contempo questo può essere per noi un vantaggio, se si interviene su una riduzione del Gap che ci interessa. Le seguenti tematiche, a cascata, saranno quindi centrali: opere infrastrutturali, trasporti, pesca, agricoltura ed energia”.

Interventi a sostegno delle imprese e delle famiglie in difficoltà. La Lega cosa propone? “Le proposte sono molte, a partire dalla riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi. Serve una pace fiscale, con un accordo tra cittadini ed erario per la risoluzione del pregresso, in generale politiche fiscali ispirate al principio del ‘chi più assume, meno paga’. È necessaria un’estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato e la flat tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese. Oltre a interventi più trasversali, come il taglio del cuneo fiscale, interventi sull’Iva per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità e ampliamento della platea dei beni con Iva ridotta. Infine, riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti e servizi per l’infanzia”.


Il caro bollette rischia di mettere in ginocchio i Comuni della Sardegna, soprattutto quelli piccoli, la Regione dovrebbe intervenire? “La Regione ha il dovere di intervenire, ma sono convinto che l’apporto maggiore deve provenire dal governo nazionale. Si devono mettere 30 miliardi subito a debito per aiutare gli italiani a pagare le bollette, oltre allo stanziamento di risorse necessarie per sopperire alle esigenze degli enti locali. Si devono prevedere delle azioni strutturali a medio e lungo termine”.

Il reddito di cittadinanza è da abolire o modificare? “Il reddito di cittadinanza è arrivato al suo terzo anno di vita e così com’è non funziona. Nato come misura sperimentale, ha rappresentato un aiuto durante la pandemia, ma troppe sono state le frodi. Nello specifico la Lega punta a una profonda riforma: è giusto e doveroso mantenere il sostegno al reddito, aiutando chi vive in una condizione di disagio sociale e non può lavorare. Ma la misura non può essere trasformata in un’ammortizzatore sociale anche per chi può lavorare”. Serve una politica attiva e non un assistenzialismo fine a se stesso”.

Nucleare sì o no? In Sardegna la quasi totalità della popolazione è contraria… “No sicuramente alle decisioni calate dall’alto, ogni decisione dovrà essere concordata tra Stato e Regione, e non imposta. È un tema molto complesso che merita attente e ponderate valutazioni. Ciò che è certo è che sono in corso di costruzione più di cinquanta reattori in tutto il mondo e l’Italia compra energia nucleare a caro prezzo. Ci si dovrebbe interrogare sulla validità di investire nel nucleare di ultima generazione, assolutamente pulito e sicuro, come la Lega chiede senza pregiudizi ideologici”.

Preoccupato per le tensioni che nelle ultime settimane hanno attraversato la Lega in Sardegna? “Mi definirei più che altro dispiaciuto. Però chi scappa e non affronta la realtà per rincorrere candidature e poltrone, penso sia meglio perderlo (riferimento questo agli esponenti del Carroccio che hanno lasciato il partito, ndr). Rimarco invece il lavoro che i tanti simpatizzanti, militanti, amministratori locali, ogni giorno mettono in campo per la Sardegna, con un grande supporto in questa campagna elettorale. Un impegno che sono certo verrà ripagato da un buonissimo risultato elettorale”.

Un giudizio sulla Giunta Solinas: cosa ha fatto di buono e cosa si potrebbe migliorare? “La Sardegna è stata la regione italiana che ha stanziato maggiori risorse proprie per far fronte alla difficile crisi economica causata dalla pandemia e ha avuto il coraggio di investire importanti fondi per la lotta allo spopolamento. È stata in grado di intervenire su importanti tematiche sociali con decisione e tatto. Ciò che a mio avviso si può, e si deve migliorare, è la celerità di azione”.

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