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Coronavirus, Todde: “Il Mes non ci aiuta, basta con l’Europa del più forte”

Alessandra Todde, sottosegretaria al Mise, intervistata dall'agenzia Dire

Pubblicato:16-04-2020 17:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:09

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ROMA – “Il Mes non e’ uno strumento corretto, e’ asimmetrico e parte da un trattato con condizionalita’ molto forti, se anche queste condizionalita’ venissero sospese in materia sanitaria senza modificare il trattato, verrebbero ripristinate nuovamente una volta usciti dal’emergenza: non e’ una posizione favorevole per l’Italia”. Lo dice Alessandra Todde, sottosegretaria al Mise, intervistata dall’agenzia Dire, via Skype.

“Le economie europee sono strettamente connesse, dobbiamo pensare a strumenti effettivamente europei e non che promuovono l’Europa dei piu’ forti, usiamo meccanismi reali di solidarieta’”, sottolinea.


Il governo si gioca molto il 23 aprile? “E’ un passaggio importante per l’Europa. Una Ue egoista non e’ quella a cui voglio parlare ai miei figli e e ai miei nipoti. O trova la sua essenza, i suoi valori e dimostra un contesto in cui si puo’ investire insieme oppure si sfalda e ci sara’ molto da mettere in discussione”, aggiunge.

TODDE: SUBITO LIQUIDITÀ, MONITORIAMO LE BANCHE

“La cosa che ci sta preoccupando in questi giorni e’ che dopo aver scritto delle norme che sulla carta sono efficaci si possa morire di attuazione, il tema fondamentale e’ controllare che la liquidita’ arrivi alle imprese“, prosegue Alessandra Todde, sottosegretaria al Mise, intervistata dall’agenzia Dire via Skype.

“La risposta sugli aiuti di Stato con l’Ue e’ arrivata nei giorni scorsi- ricorda- stiamo montiorando che la garanzia al 100 per cento sui 25 mila sia efficace, perche’ sappiamo che la catena di raccordo con le banche non e’ mai facile e che le istruttorie per i finanziamenti da 100 mila euro siano piu’ rapide perche’ da imprenditrice so quali sono i problemi, le imprese hanno problemi di risposta, attuazione e’ la parola chiave”, aggiugne.

TODDE: SICUREZZA LAVORATORI ASSE CENTRALE PER RIAPRIRE

“E chiaro a tutti che in ogni momento che stiamo fermi perdiamo punti di pil, e’ evidente che c’e’ un problema per le aziende e per la nostra economia, pero’ c’e’ anche un problema anche per la sicurezza” dice Alessandra Todde, sottosegretaria al Mise, intervistata dall’agenzia Dire, via Skype.

“Io credo che serva buonsenso: bisogna garantire la salute dei lavoratori, solo cosi’ le aziende posso essere resilienti, un giusto compromesso penso sia l’asse centrale per la risposta della ripartenza”.

Ripartire al piu’ presto? “Il governo non e’ fermo, noi in questi giorni stiamo lavorando con i sindacati per prendere in considerazione alcuni filiere chiuse come la moda, perche’ questo settore se non fa i campionari per il prossimo inverno mette a rischio anche la prossima stagione. Allo stesso modo i pasticceri potrebbero riaprire seguendo la logica dei prodotti d’asporto. Ci sono delle soluzioni in sicurezza che possono essere trovate, nel frattempo si costruisce un contesto di linee guida nazionali”.

TODDE: ALCOA E EMBRACO, COME RILANCIARE SETTORI

“Seguendo le crisi industriali ho capito che sviluppo e crisi sono due facce della stessa medaglia“. Lo dice Alessandra Todde, sottosegretaria al Mise, intervistata dall’agenzia Dire, via Skype.

Alcoa e’ una vertenza emblematica, la Sardegna negli anni 70 era un territorio che e’ stato fortemente industrializzato e poi e’ stato abbandonato nel tempo fino a morire, sia nella parte mineraria che nell’acciaio. Io credo che la rinascita del polo dell’acciaio sia strategica non solo per il nostro paese, ma lo e’ anche per cercare di risolvere interi problemi di settore”.

Todde spiega: “Ci sono interi settori produtti che possono ripartire cambiando modelli produttivi: chi sopravvivera’ avra’ due elementi chiavi: l’innovazione e l’adattabilita’, siamo in un mondo che sta cambiando”. Per Embraco, conclude, si sta mettendo in campo “la possibilita’ di produrre qualcosa di utile per il paese come i ventilatori”.

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